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di Marina Cappitti

Ora i consiglieri comunali di Napoli pur di non perdere lo status di gruppo e quindi i benefit che hanno mantenuto finora ‘abusivamente’ – andando contro il regolamento comunale – ‘minacciano’ di sfiduciare il presidente del Consiglio comunale, Sandro Fucito. Mezzogiorno di fuoco in via Verdi: sul tavolo di Fucito è pronto il decreto per sciogliere tutti i gruppi consiliari che non hanno diritto di essere definiti tali. E pertanto non hanno diritto a mantenere (come stanno facendo) un certo numero di dipendenti, stanze, attrezzature e risorse economiche (qualora ve ne fossero ancora nelle casse comunali ormai in rosso). Una questione sollevata nei giorni scorsi da Anteprima24. Così arriva il provvedimento: tutti i gruppi ‘abusivi’ saranno azzerati e i consiglieri confluiranno, come da regolamento, nel gruppo misto. “Ritenuto opportuno procedere all’adozione di un decreto che recepisca l’avvenuta evoluzione sopra descritta dei gruppi consiliari (ovvero i vari cambiamenti di casacca, ndr) decreta la seguente composizione dei gruppi consiliari” si legge nelle pagine del documento. Ovvero passano nel gruppo misto Gabriele Mundo e Manuela Mirra di Riformisti democratici con de Magistris. Da regolamento ci vogliono almeno tre consiglieri comunali (a meno che non si  abbia una rappresentanza parlamentare al momento delle elezioni comunali) per formare un gruppo consiliare. Proprio Mundo – che finora con il suo non-gruppo ha avuto a disposizione anche 5 dipendenti –  è  uno dei più contrariati. Passando al misto i consiglieri perdono anche la possibilità di ‘fregiarsi’ del titolo di capogruppo. Non poche per questo le pressioni su Fucito fino alla minaccia stamattina di sfiduciarlo. Ma il presidente del Consiglio comunale ha tutta l’intenzione di chiudere la partita perché più delle ire dei consiglieri teme la tegola della Corte dei Conti, ora che il caso è venuto a galla. Una situazione quella in Consiglio comunale fuori controllo e passata sotto silenzio da tempo. E che il presidente del Consiglio metterà a posto – dopo un passaggio del decreto in segreteria generale – sicuramente, si dice, prima delle elezioni suppletive. Nel gruppo misto anche Maria Caniglia (Ce Simmo sfasteriati), Gaetano Simeone e Ciro Langella (Agorà). E che raggiungono Vincenzo Moretto (Prima Napoli, ha poi aderito alla Lega), Marco Nonno (da Prima Napoli a Fdi), Andrea Santoro (Fdi), Carmine Sgambati (passato a Italia Viva), Vincenzo Solombrino (ex La Città), Gaetano Troncone, Laura Bismuto, Fulvio Frezza, Anna Ulleto, Luigi Zimbaldi. Restano in piedi per il cosiddetto diritto quesito La Città con Roberta Giova e i Verdi-Sfasteriati con Marco Gaudino e Stefano Buono. Unica soluzione per riammettere i gruppi consiliari anche con meno di tre componenti sarebbe quella di modificare il regolamento comunale, cosa che va fatta e approvata in Consiglio. Consiglio che da tempo è fermo: a convocarlo devono essere i capigruppo al momento abusivi come i gruppi che rappresentano, pertanto le riunioni non sono valide. Pur di non perdere i loro vantaggi i consiglieri infatti hanno preferito bloccare finora i Consigli. Pagati di fatto per non lavorare.