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Napoli – Un fiume in piena. Mara Carfagna è sottoposta, in queste ore, a un vero e proprio assedio. La richiesta che arriva da decine di parlamentari di Forza Italia, oltre che da diversi esponenti locali di primo piano, è di lanciare il suo nuovo partito entro la fine di gennaio. Nome e simbolo sarebbero pronti: conterranno un esplicito riferimento al Partito Popolare Europeo, i cui valori sarebbero quelli fondanti del movimento che sarà guidato dalla vicepresidente della Camera. La Carfagna, però, resiste, tentando di mantenere i suoi fedelissimi all’interno di Forza Italia, confidando in una svolta liberale, moderata e europeista di Silvio Berlusconi. Dal “cerchio magico” berlusconiano, però, continuano le provocazioni. Si susseguono “veline” ai giornali che dipingono la Carfagna come pronta a sostenere il governo giallorosso guidato da Giuseppe Conte. Nulla di più falso: se il progetto prenderà il largo, il nuovo partito si proporrà invece come forza imprescindibile del centrodestra. Una nuova casa dei moderati.

Mara non vuole dire addio a Berlusconi, confida nel fatto che il leader non sia ormai rassegnato a costituire il ruotino di scorta, in termini politici, dei sovranisti di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Aspetta, temporeggia, cerca di tenere a bada il malcontento, di arginare la voglia dei parlamentari di smarcarsi dall’estremismo sovranista. Lo sberleffo social di Matteo Salvini a Papa Francesco, le posizioni antieuro degli economisti del Carroccio, preoccupano sempre di più gli esponenti forzisti che sono ormai sul punto di dire addio a Silvio Berlusconi.

La nuova forza politica targata Mara Carfagna, che ha appena fondato la sua associazione Voce Libera, sarà dunque saldamente ancorata nel centrodestra italiano e nella grande famiglia del Partito Popolare Europeo. Si ispirerà ai valori che portarono alla fondazione di Forza Italia: europeismo, moderazione, difesa dell’imprenditoria e del lavoro, responsabilità. Proprio il successo di Voce Libera sta intensificando gli attacchi verso la Carfagna dall’interno del partito. Neanche un sondaggio che vede un nuovo partito di Mara partire già con un potenziale di voti superiore a Forza Italia e a Italia viva di Matteo Renzi ha convinto fino ad ora la vicepresidente della Camera a compiere il passo decisivo. Ma il tempo sta per scadere: se non ci sarà una nuova forza politica moderata, l’esodo da Forza Italia verso il partito di Matteo Renzi o verso altre forze politiche sarà inarrestabile.