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Napoli – Era il 2 febbraio del 2010 quando il tatuatore Gianluca Cimminiello veniva brutalmente ucciso da un commando di camorra. Colpevole, soltanto, di aver scattato una foto con il suo idolo Ezequiel Lavezzi. Il ritratto con il pocho, al tempo l’idolo dei tifosi azzurri, suscitò l’invidia di molti, ma Gianluca non poteva di certo mai immaginare che proprio quella foto sarebbe diventata la sua condanna a morte.

Per l’omicidio di Cimminiello la Corte di Assise del Tribunale di Napoli condannò solo nel 2018 all’ergastolo due uomini legati al clan degli scissionisti.

Giustizia fatta solo ad 8 anni dall’omicidio grazie al grande lavoro della sorella del tatuatore napoletano. Susy Cimminiello da anni, infatti, non smette di raccontare l’assurda vicenda del fratello affinché non si perda la memoria per quella che ancora oggi è una storia senza precedenti.

A dieci anni dalla scomparsa di Gianluca Cimminiello Napoli non dimentica. Domani sarà così inaugurata una scultura dedicata a Gianluca. L’opera dal titolo “Il sogno nel cassetto di Gianluca”, è realizzata dall’artista Maria Cammarota. Appuntamento alle ore 15 e 30 presso il plesso Piantedosi dell’I.C. “61° Sauro Errico Pascoli”.