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Napoli – “Avevo 14 anni, il mio sogno è sempre stato giocare la Champions League, fin dall’inizio. Dodici anni dopo sono qua. Ho fatto questo tatuaggio (la Coppa, sul polso ndr) perché avevo il sogno di arrivare fin qui, fare un gol e baciare questo pallone. E’ stato emozionante. Ogni volta che vedevo questo tatuaggio da piccolo sognavo questo momento. Sono emozionato, ho lavorato tanto per arrivare qua e adesso sono qua”. Così Giovanni Simeone, intervistato da Amazon Prime al termine di Napoli-Liverpool, in cui il ‘Cholito’ ha segnato il terzo gol dei suoi tre minuti dopo essere subentrato a Osimhen.

Poi Simeone racconta la sua rete, dopo la quale ha pianto. “Lo sapevo, perché ero pronto. Ho sempre voluto arrivare fin qua, a giocare almeno un minuto in Champions League – spiega -. Ho sempre avuto una passione. Non ho sbagliato per fortuna. Ora dobbiamo solo pensare a questa bella notte, a questa bellissima partita. E’ stato emozionante per me, ma per tutti“. Ma c’è stata una chiamata di papà Simeone? “Normalmente prima della partita ci chiamiamo – risponde -. Mi aveva detto che se fossi entrato avrei potuto fare tanto, e così è stato. Ci sentiamo sempre prima della partita, oggi come tutte le altre volte. E lo faremo sempre”.