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Napoli – Due navigator in ospedale e sciopero della fame interrotto dopo cinque giorni “per non mettere in pericolo la loro vita“. Cinque giorni dove la delegazione dei 471 navigator della regione Campania è stata lasciata sola dalle istituzioni nonostante il presidio all’esterno della sedere della Regione in via Santa Lucia. 

È incredibile che nessuno della Regione Campania si sia affacciato anche solo per chiedere cosa stesse succedendo o qualcuno che ci abbia dato una parola di conforto, neanche un bicchiere d’acqua! Solo omertà, indifferenza. È impensabile che la solidarietà umana sia così offuscata da non vedere e non sentire nulla” commentano amari i navigator presenti all’esterno di palazzo Santa Lucia. 

Due nostri colleghi, qualche ora fa sono stati oggetto di assistenza medica di urgenza a causa dello svenimento di Ilenia De Coro e dall’aggravarsi delle precarie condizioni di salute di Carlo Del Gaudio, che già da ieri destavano preoccupazione”. Per questo motivo “interrompiamo il nostro sciopero della fame, sollecitati dalla preoccupazione delle nostre famiglie e dal personale medico intervenuto“.

Sono stati cinque giorni “intensi” dove però sia il Governatore Vincenzo De Luca, che rifiuta di firmare la convenzione con Anpal Servizio, sia, altre figure istituzionali si sono fatte avanti per aprire un dialogo. “Abbiamo preso atto dell’insensibilità, dell’incoscienza e delle finalità politiche di questa classe dirigente, che sta calpestando anche la salute delle persone. Abbiamo compreso che non ci sono limiti al teatrino politico che è lungi dal finire”.

Ci siamo appellati – spiegano i navigator campani – al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio appena incaricato, Giuseppe Conte, abbiamo chiesto spiegazioni al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, abbiamo interpellato tutte le Istituzioni di ordine e grado, ma nessuna risposta istituzionale è pervenuta, ad oggi, ai 471 vincitori della selezione pubblica dei Navigator Campani. Nessuna risposta, neanche dopo cinque giorni di sciopero della fame sotto il Palazzo della Regione Campania“.