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Napoli – Continuano ad aumentare negativamente i dati relativi ai Neet di Napoli. Il termine di origine inglese indica una persona, soprattutto di giovane età, che non ha né cerca un impiego e non frequenta una scuola né un corso di formazione o di aggiornamento professionale.

In particolar modo si riferisce ai giovani di età compresa tra i 15 ed i 29 anni e si concentrano nelle zone socialmente ed economicamente più vulnerabili. A Napoli in media sono 22,8 i giovani che non lavorano e non studiano.

I quartieri a più alto rischio sono quelli di Ponticelli, Scampia, Mercato e San Giovanni a Teduccio con il 30%. Male anche il quartiere Stella dove sono 27 i neet ogni 100 giovani. Un dato che se rapportato alle zone più agiate diventa ancor più spaventoso. Sono il triplo i neet di Napoli delle “bene“, rispetto ai suddetti quartieri.

Ciò è quanto emerge dal nuovo rapporto nazionale dell’Osservatorio #conibambini promosso da Openpolis e Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, “Gli adolescenti in Italia, tra diritto alla scelta e povertà educativa minorile”.

Queste le parole di Luigi Maria Salerno, presidente di Traparentesi Onlus: “Il nuovo rapporto palesa ancora una volta le difficoltà che incontrano i giovani di Napoli nel superare gli ostacoli socio-economici. Questi impediscono loro di raggiungere il successo formativo. E impediscono di accedere al mondo del lavoro. Per questo motivo, anche in tempi di emergenza sanitaria, l’impegno del progetto “CATERINA” è sempre quello di investire sullo sviluppo globale. In particolar modo delle competenze attraverso percorsi innovativi di contrasto alla povertà educativa e di accompagnamento all’età adulta.”