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Allarme sforamenti di polveri sottili nel Nolano e nell‘Acerrano. Lo lanciano i Medici per l’Ambiente e la consigliera regionale Maria Muscarà.
Le centraline Arpac del Nolano  – dice la consigliera del gruppo misto – continuano a segnalare ininterrottamente superamenti quotidiani del limite massimo consentito del Pm10 senza soluzioni di continuità”.
I valori sono espressi in ug/mc, ossia microgrammi di inquinante gassoso per metro cubo di aria ambiente. Ad esempio “San Vitaliano ha segnalato Domenica 23 Luglio il settimo sforamento consecutivo (59 ug/mc) – afferma Muscarà -, raggiungendo i 38  superamenti dall’inizio dell’anno e superando il limite consentito dei 35 giorni. Pomigliano d’Arco continua imperterrita a sforare giorno dopo giorno ed ha raggiunto i 15 sforamenti di Pm10 segnalando dal 7 al 23 Luglio (in 18 giorni) ben 11 sforamenti”.
La centralina di Acerra zona industriale “ha segnalato altri cinque sforamenti consecutivi (70 ug/mc l’ultimo di Domenica 23 Luglio) contandone complessivamente 44 dall’inizio dell’anno”.
E l’altra centralina di Acerra Scuola Caporaleha presentato due sforamenti di Pm10 consecutivi (52 ug/m.c. quello del 23 Luglio)”. Secondo la consigliera “con Volla che già nei giorni scorsi ha raggiunto i 35 sforamenti di Pm10, sono pressoché tutte le centraline Arpac del Nolano-Acerrano che, per il nono anno consecutivo, superano il limite consentito dei 35 giorni di sforamento annui”.
I dati Arpac sono stati elaborati da Isde Medici per l’Ambiente, con il presidente della sezione napoletana, l’oncologo Antonio Marfella, ed il segretario della circoscrizione Nola-Acerra, Gennaro Napolitano. Riguardo le concentrazioni medie annue del periodo 1 Gennaio-23 Luglio, questa è la sequenza: 1) San Vitaliano  44.9 ug/mc; 2) Volla 39,2 ug/mc; 3) Acerra zona industriale  38,5 ug/mc; 4) Pomigliano d’Arco   36,9 ug/mc; 5) Acerra scuola Caporale  36,1 ug/mc; 6) Aversa 35,9 ug/mc; 7) Nocera inferiore  34,4 ug/mc; Casoria  33,0 ug/mc; 9) Napoli via Argine  32,8 ug/mc; 10) Caserta scuola De Amicis  31.3 ug/mc.
Muscarà ricorda che “la media giornaliera, secondo legge, non deve superare i 40 ug/mc”. Per cui “da una valutazione rapida dei dati Arpa nazionali appare che – come in altri anni – la centralina Arpac di San Vitaliano è l’unica che in Italia – e in tutta la Ue – segnala, anche quest’anno, concentrazioni di Pm10 superiori ai 40 ug/mc come media annua”. Sconfortante la conclusione: “Secondo l’Oms la concentrazione media annua del Pm10 nell’aria non deve superare i 15 ug/mc, un terzo della media segnalata dalla centralina di San Vitaliano, altrimenti si verificano danni gravissimi alla salute umana, rischio di morte precoce e riduzione dell’aspettativa di vita”.
Muscarà annuncia: “Proverò a portare questi dati all’interno della commissione regionale Ambiente per aprire una riflessione più ampia, che vada oltre la necessità di spingere i comuni affinché ottemperino alla norma che prevede di fare qualche cosa dopo 35 sforamenti”. Occorre “modificare la norma nazionale, facendo sì che il precedente inquinamento degli anni deve lasciare un segno. Cioè se si dovesse arrivare a 100 sforamenti, l’anno successivo il limite dovrebbe abbassarsi a 20 sforamenti. Perché altrimenti ripartire da zero ogni anno diventa una barzelletta”.
Inoltre la consigliera proverà “nuovamente a chiedere che Arpac, in alcuni comuni, si organizzi con centraline che abbiano la speciazione dei dati, in modo da comprendere la provenienza di queste polveri sottili. Altrimenti accumuliamo soltanto dati che riguardano la loro densità, non le caratteristiche peculiari”.