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Sono quasi mille i detenuti in più detenuti nelle carceri napoletani di Poggioreale e Secondigliano, che ancora una volta sono al primo posto per numero di reclusi. Dati sconcertanti se si sommano a quelli relativi ai suicidi e alle aggressioni: ben 500 dall’inizio dell’anno. La situazione dei 15 istituti penitenziari della Campania è pesante perché oltre al sovraffollamento si somma anche la carcere di agenti di polizia penitenziaria, addetti alla sicurezza dei detenuti: circa il 25 per cento in meno sulla pianta organica.

Questa mattina le associazioni di ex debtenuti hanno tenuto una manifestazione fuori alle porte di Poggioreale per chiedere maggiori azioni di controllo a tutela dei detenuti reclusioni in quello che chiamano “il mostro di cemento”. “L’ennesimo suicidio di un detenuto e il recente crollo del solaio su una parente che si era recata in visita nel carcere la dicono tutta sullo stato di fatiscenza e di abbandono del carcere – ha sottolineato Pietro Ioia, presidente di un’associazione di ex detenuti – per questo chiediamo al nuovo ministro della Giustizia, di fare presto a chiudere Poggioreale e ad aprire nuove strutture carcerarie a Napoli e nelle altre città, ricordando che la pena deve essere rieducativa e non punitiva ai limiti della privazione della dignità”. Già da questa mattina è partita poi una raccolta firma indirizzata al Presidente della Repubblica “per la delocalizzazione del carcere di Poggioreale perche’ non vogliamo aspettare altri morti e altri crolli affinché le istituzioni assumano questa decisione”.