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Napoli – L’Ordine dei medici di Napoli ha ricordato oggi le ‘proprie’ vittime del covid. Sono 34 i camici bianchi partenopei che hanno perso la vita a causa del virus. Questi i nomi: Antonio Amente, Gaetano Autore, Giuseppe Ascione, Mario Avano, Guido Battagliese, Massimo Borghese, Antonio Buonomo, Daniele Cagnacci, Antonio Casillo, Ernesto Celentano, Vincenzo Comune, Tommaso Cuomo, Raffaele De Iasio, Giulio De Luca, Paola De Masi, Mario Della Calce, Giuseppe Di Mauro, Pasquale Fiorillo, Maurizio Galderisi, Mario Claudio Maiocca, Luigi Manfredi, Angelo Mascolo, Domenico Pacilio, Salvatore Paoletta, Luigi Pappalardo, Raffaele Pempinello, Mirco Ragazzon, Cosimo Russo, Ermenegildo Santangelo, Giuseppe Sessa, Stefano Simpatico, Carmine Sommese, Giovanni Battista Tommasino, Francesco Vista.

Nomi che sono risuonati nell’auditorium dell’Ordine nel corso della cerimonia organizzata per onorare la memoria di chi è stato ucciso dal virus nello svolgimento del proprio dovere. Accanto al ricordo anche un’occasione di raccoglimento con le famiglie delle vittime a cui sono state consegnate delle medaglie d’oro. Tante le testimonianze dei familiari tra cui quella di Sara Cagnacci, figlia di Daniele Cagnacci: “Papa’ ha continuato ad assistere i suoi pazienti fino alla fine, con il cellulare cercava di rispondere a tutte le richieste che arrivavano, non si è mai fermato, non ha mai neanche solo pensato di tirarsi indietro. Era un medico di medicina generale e io ho scelto di seguire le sue orme e il suo esempio mi accompagnerà per sempre e ne farò tesoro”. Commosso anche il ricordo di Enrico Ascione, fratello di Giuseppe Ascione: “Quella che si sta combattendo è una guerra – ha detto – e ogni guerra ha i suoi caduti, i suoi eroi. Sono fiero di mio fratello e di tutti i medici che si battono in prima linea per aiutare gli altri. Credo che il modo migliore per onorare la loro memoria sia quello di accelerare con le vaccinazioni e riuscire ad uscire finalmente da questa pandemia“.

Il sacrificio dei medici è stato inoltre reso ‘immortale’ anche dall’opera che lo street artist, Luca Carnevale, ha donato all’Ordine e, simbolicamente, a tutti i medici impegnati nella battaglia al virus, che raffigura un medico con le sembianze di un angelo che dalla sua nuvola continua ad aiutare i colleghi impegnati in prima linea, intenti a salvare vite. “Per colpa del covid abbiamo dovuto dire addio a tanti colleghi che non ce l’hanno fatta, che sono caduti – ha commentato il presidente, Silvestro Scotti e quest’opera racchiude in sè non solo il nostro desiderio di onorare la loro memoria ma rappresenta anche la continuità di un’azione che si arricchisce nella condivisione delle esperienze. I medici che hanno combattuto il covid in prima linea, che si sono ammalati e che sono venuti a mancare, – ha aggiunto – ci hanno fatto dono di un lascito essenziale: ci hanno trasmesso un’esperienza che si è rivelata determinante nel prosieguo della pandemia per salvare tante altre vite. Quest’esperienza non è andata dispersa, è stata coltivata con grande attenzione e gratitudine”. Per tutta la giornata di oggi e anche domani la facciata della sede dell’Ordine sara’ illuminata dal tricolore. “Abbiamo scelto di ritrovarci per celebrare la memoria dei colleghi – ha spiegato il vicepresidente, Bruno Zuccarelli – donne e uomini che hanno onorato la professione medica fino all’estremo sacrificio. Colleghi che saranno per sempre un esempio per tutti noi e per le nuove generazioni”.