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Napoli – A tornare a parlare della vicenda dell’uccisione di Maurizio Cerrato è proprio la moglie Tania Sorrentino, è intervenuta telefonicamente alla trasmissione Rai “La Vita in Diretta”.

“Io voglio che li prendano – ha detto la donna riferendosi agli assassini del marito – Ma devono fare le cose per bene. Voglio essere sicura che vengano presi tutti, che dentro ci restino e infine buttino le chiavi”.

Per quanto riguarda le indagini, Tania ha poi aggiunto: “Spero che li prendano, sono in ansia ma non devono avere fretta. Devono pagare davvero, dopo le opportune indagini. Non voglio che li arrestino e poi magari li rilascino dopo poco tempo”.

Cerrato, che lavorava al museo archeologico di Pompei, lascia, oltre alla moglie Tania, la figlia di vent’anni che era andato ad aiutare dopo le minacce e la ritorsione per il posto auto, ed un’altra di soli 7 anni.

E’ preoccupata per le sue figlie Tania. “Ho una bimba piccola, che ha soltanto sette anni. Lei non accetta tutto questo”. La più grande, che aveva chiamato il papà in suo soccorso dopo che le erano state bucate le ruote a causa di un parcheggio “non permesso”, non dimenticherà mai di aver visto il papà morire davanti ai propri occhi.  ”

“Mia figlia – continua Tania – si è visto morire il suo papà davanti, lui l’ha guardata e se n’è andato. È una cosa che non supererà mai più. Mio marito era buono – conclude Tania – era uno che non buttava le chewing-gum a terra per non far morire gli uccellini”.

Le indagini

La Procura, secondo quanto emerso nelle ultime ore, starebbe per emettere un decreto di fermo per 5 persone. Tre apparterrebbero allo stesso nucleo familiare ed un in particolare, il pregiudicato Domenico C., di Torre Annunziata, sarebbe l’esecutore materiale del delitto. Sarebbe stato lui, infatti, a pugnalare a morte Cerrato dopo che, mentre sostituiva la ruota dell’auto che la figlia aveva parcheggiato in quel posto “non consentito”, era già stato colpito alle spalle con un crick.