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Per delega del Procuratore della Repubblica f.f. di Napoli, si comunica che i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna (NA), nell’ambito di un indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere – emessa dal Tribunale di Napoli – a carico di Annunziata Antonio, 37enne, Bastelli Vincenzo, 35enne, entrambi di Napoli e Pacilio Gennaro, 56enne di Acerra, ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, del reato di omicidio volontario in concorso, aggravato dalle modalità e finalità mafiose.

In particolare gli indagati, all’esito delle attività investigative condotte dai militari con l’ausilio di attività tecniche e dichiarazioni di C.d.G., sono stati raggiunti da gravi indizi di colpevolezza in ordine all’omicidio di Pasquale Tortora, avvenuto il 20.5.2020 ad Acerra. Le indagini hanno documentato che i tre hanno preso parte alle fasi organizzative dell’evento delittuoso, in particolare curando l’approvvigionamento e la preparazione delle armi e dei telefoni cellulari utilizzati durante l’agguato.

Per lo stesso reato erano già stati arrestati gli esecutori materiali dell’omicidio e, poco dopo, i mandanti, identificati nei fratelli Bruno e Giancarlo Avventurato, esponenti di spicco della criminalità organizzata acerrana. Gli stessi avevano commissionato il delitto per vendicare la morte di Giuseppe, loro fratello, ucciso, nel dicembre del 2019, nel corso di una contrapposizione di clan per il controllo del territorio. Le attività di indagine hanno fatto emergere le condotte dell’Annunziata e del Bastelli che, su ordine di Nicolì Cosimo (anch’egli già arrestato), dopo la commissione dell’agguato, si erano occupati del sostentamento economico dei due killer (Galdiero Alessio e Di Palma Angelo), sino al loro arresto, mentre Pacilio, oltre a fornire l’arma del delitto, aveva partecipato alle fasi del sopralluogo antecedenti all’omicidio.

Il provvedimento eseguito è una misura disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.