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Napoli – E’ stato mandato a lavorare a due metri d’altezza, senza alcun dispositivo di sicurezza e su un trabattello “di fortuna” privo di parapetti. Sarebbe frutto di gravi violazioni delle norme antinfortunistiche, ancora più fatali nei lavori in quota, la morte bianca di Enrico De Waure, resa ancora più tragica dal lungo calvario ospedaliero vissuto dal sessantatreenne operaio partenopeo, che non si è più ripreso dai gravi postumi della caduta di cui è rimasto vittima ed è deceduto dopo oltre sette mesi. Lo rende noto lo Studio3A.
Il sostituto procuratore di Napoli Mario Canale, a conclusione delle indagini preliminari per omicidio colposo, con l’aggravante di essere stato commesso in violazione delle normative per la sicurezza sul lavoro, ha chiesto il rinvio a giudizio per il datore di lavoro che gli aveva affidato quell’intervento edilizio e che era stato iscritto fin da subito nel registro degli indagati: si tratta di A. C., 54 anni, anche lui di Napoli. Riscontrando l’istanza, il Gip del Tribunale di Napoli ha fissato per il 4 aprile, l’udienza preliminare di un processo da cui i congiunti di De Waure si aspettano giustizia.