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Napoli – Si è laureato in ingegneria, un tesi sull’industria 4.0, dedicata alla famiglia e ai compagni di lotta proprio mentre i colleghi di lavoro erano riuniti in assemblea per capire qualcosa in più sul loro destino. 50 anni, sposato e padre di due figli, Gianni Del Gaizo è entrato in Whirlpool giovanissimo, gli studi di ingegneria messi da parte per problemi familiari, poi la decisione di ricominciare. “Dopo l’annuncio della chiusura – ha detto Gianni ai microfoni di Claudio Pappaianni che per il Tg3 Campania ha raccontato la storia – ero determinato a non continuare perché anche mia figlia doveva iniziare l’Università e non sapevo se potevo sostenere le spese per due universitari in casa. E il nostro slogan “Napoli non molla” è stato una voce in più che da dentro mi ha spinto a continuare”.

“Giovanni – sottolinea uno dei suoi compagni di fabbrica, Vincenzo Accurso, della Rsu di via Argine – è uno dei tanti colleghi di fabbrica che non ha mai smesso di lottare e migliorarsi per il bene ed il futuro della propria famiglia. Rappresenta tutti noi lavoratori che in questi lunghi tre anni sappiamo di aver lottato per i propri diritti ma soprattutto perché nel nostro territorio ci sia ancora la forza e la capacità di dare speranza a questa terra. Oggi Gianni rappresenta la risposta alle delocalizzazioni non solo delle multinazionali ma a quelle legate all’emigrazione e alle fughe di cervelli. Noi restiamo al sud”.