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Napoli – “La professoressa Pinto era una persona genuina, era quel piccolo raggio di sole in un cielo grigio. Era bella, forse troppo. Riusciva a farti sorridere anche quando proprio non ti andava”. Inizia così la toccante lettera che i ragazzi della IV F dell’istituto di Largo Santi Apostoli hanno letto ai loro professori per ricordare Ornella Pinto, la docente uccisa dal compagno Pinotto Iacomino alle prime ore dell’alba di sabato 13 marzo. 

“Era tante cose: una mamma, una professoressa, un’amica, un sorella… ma soprattutto un’anima chiara, capace di avvolgerti. Non sapevamo cosa provasse, nascondeva tutto sempre dietro a quel suo luminoso sorriso. Abbiamo perso tutti una persona fantastica, ma sono sicura che ora non voglia vederci chiusi in noi stessi, no, la professoressa Ornella vorrebbe vederci sorridenti”.

Emozioni che però hanno bucato lo schermo, per confortare i docenti e chiedere loro di non abbattersi. “Cari professori, non siate tristi. Sappiamo che siete provati e arrabbiati”. E uno di loro, come riporta Repubblica, aggiunge: “Vorrei che le fabbriche delle scarpe rosse andassero in rovina”. La platea del liceo ha anche espresso un desiderio: “Vogliamo comprare e dipingere una panchina di rosso, vogliamo che il ricordo della professoressa non svanisca mai”. Preside e docenti tutti d’accordo: “Ora la cercheremo e la affideremo alla creatività dei nostri ragazzi”. 

Rabbia e sgomento anche tra i docenti di sostegno entrati di ruolo negli anni dal 2014 al 2016 all’istituto Vittorio Veneto di Scampia a Napoli. La loro chat di gruppo ha cambiato nome. Ora si chiama ‘Amici di Ornella’. “Giovani e belle sognavamo e progettavamo – è ora la lettera aperta dedicata ad Ornella condivisa nella chat – il nostro futuro incerto da insegnanti.. Magari l’incertezza del futuro fosse stata legata solo al lavoro! Purtroppo quando si perde la quotidianità dei rapporti, si perde molto delle persone, ma per fortuna non tutto. E noi che ti abbiamo lasciata innamorata del tuo progetto di vita condivisa con lui qualche anno fa, ti abbiamo ritrovata al tg, distrutta da quel mostro che si era travestito da principe. E proprio non riusciamo a capacitarci di tutto ciò. Conserviamo il tuo senso profondo del dovere, il tuo amore smisurato per i bambini, per gli adolescenti, per i nostri alunni, specie per quelli in difficoltà, per i quali non ti sei mai risparmiata, mai”.

E ancora, ricordano le docenti, “conserviamo tutta quanta la tua dolcezza, le tue parole rassicuranti fino a qualche giorno fa sulla questione vaccino.. E chissà quante ne hai avute per chiunque, senza mai lasciare trapelare che forse, avevi bisogno tu di non sentirti sola. Quanta amarezza che ingiusta è la vita. Tutti parlano di giustizia che ti sia resa, sperando che l’artefice di questo incubo marcisca in galera… eppure non possiamo fare a meno di dire che la vera giustizia doveva essere altra.. giusto sarebbe stato proteggerti in ogni modo da quell’assassino. Giusta sarebbe stata la tua possibilità di essere serena e felice, senza lui. Giusto sarebbe stato regalare a tutti la tua bellissima e timida risata, giusto sarebbe stato vederti crescere Daniele in modo meraviglioso così come stavi facendo”.

“La tua paura e il tuo dolore hanno gelato il sangue a tutti noi tuoi colleghi del V.Veneto nel biennio 2014/15- 2015/16, è se c’è una sola cosa giusta che possiamo fare d’ora in poi e che ti promettiamo, è che racconteremo a tutti gli alunni che incontreremo la dolcezza col tuo nome, e la violenza con ciò che hai dovuto subire. Faremo in modo che anche la più fragile delle nostre ragazze ritorni a sorridere e a sperare in un futuro migliore per tutti, raggiungendo ‘bellezza 10’ (quello che le alunne dicevano alla Pinto, ndr), senza filtro però, così come ti sei sempre donata a noi tutti, senza filtro. Con amore e stima e col cuore infranto i tuoi amici”.