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Napoli – Due batterie di rapinatori napoletani, esperti in ‘scippi’ di orologi di lusso, soprattutto Rolex, sono stati arrestati nei giorni scorsi dalla polizia di Milano in sinergia con quella partenopea. Rapinatori che avevano come base operativa le città di Milano e Parigi. In particolare, ieri mattina, i poliziotti della squadra mobile hanno arrestato, a Napoli, su ordinanza del gip Anna Magelli, su richiesta della procuratrice aggiunta Laura Pedio e del sostituto procuratore Leonardo Lesti, tre persone, considerate specializzate nelle rapine di orologi di valore in danno degli automobilisti. Le indagini hanno permesso di identificare un 49enne, un 33enne e un 31enne, ritenuti responsabili di una rapina commessa nel marzo 2019 di un Rolex Submariner in danno di un uomo, aggredito appena sceso dalla sua auto dopo essere stato pedinato per strada ed essere stato costretto a consegnare anche diverse centinaia di euro.

Le indagini sono partite con la ricostruzione delle immagini della rapina e seguito con l’individuazione degli scooter dei rapinatori e hanno permesso di identificarli e di accertare l’operatività del gruppo nel capoluogo lombardo sino al successivo mese di maggio. La tecnica era sempre la stessa: percorrevano in moto le strade più trafficate in attesa di individuare la vittima, attendendo che scendesse dall’auto, aggredendola fisicamente per strappargli l’orologio. I servizi di osservazione e pedinamento, le intercettazioni telefoniche e l’analisi dei tabulati telefonici hanno permesso di provare, scrive la polizia, la loro presenza nella città in concomitanza con la rapina consumata nonché le ‘trasferte’ successive in occasione delle quali usavano un’auto a noleggio e un appartamento in viale Molise, a Milano, come base logistica.

Nel mese di maggio 2019 gli indagati erano stati pedinati in Francia in occasione della competizione tennistica Roland Garros, in programma a Parigi. Qui i rapinatori erano riusciti a far arrivare anche gli scooter per poter operare senza difficoltà. Nella capitale transalpina gli uffici della sureté territoriale de Paris (la direzione centrale della pubblica sicurezza) attivata mediante i canali di collaborazione internazionale di polizia, insieme a personale della squadra mobile di Milano hanno individuato i tre i quali, a bordo dei motorini, con targhe francesi applicate, hanno iniziato a frequentare le vie più trafficate e famose di Parigi affiancando veicoli di grossa cilindrata, al fine di verificare se i conducenti avessero al polso orologi di pregio.

Altri due arresti sono stati effettuati per rapina aggravata e lesioni personali aggravate, dagli agenti della squadra mobile di Milano. Si tratta di un 30enne e di un 38enne, due cugini, arrestati a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Donadeo su richiesta pm Lesti. I due pregiudicati, il 14 gennaio scorso, hanno rapinato, in concorso tra loro, un anziano di 84 anni. Lo hanno seguito sino a sotto casa in via Pastorelli, zona Porta Ticinese, e al termine di una violenta colluttazione gli hanno asportato l’orologio che portava al polso dandosi poi alla fuga a bordo di un mezzo a tre ruote con il quale svolgevano un’attività lavorativa di venditori ambulanti di fiori e frutta. Sul posto, uno dei due rapinatori, nel corso dell’aggressione, ha perso il cellulare.

La visione dei filmati dei sistemi di video-sorveglianza pubblici e privati e l’analisi dei tabulati telefoni hanno permesso di accertare che la vittima è stata agganciata e seguita per diversi chilometri. Dopo la rapina i due si sono cambiati i vestiti e si sono recati in un bar del centro di Milano con l’intento, scrive la polizia, di depistare le investigazioni. La vittima, a seguito dell’aggressione, ha riportato la frattura scomposta del malleolo con una prognosi di 35 giorni. Gli esiti dell’attività di indagine, coordinata dalla procura di Milano, hanno portato all’emissione del provvedimento restrittivo. Il 30enne è stato rintracciato la mattina del 19 luglio nella propria abitazione di San Donato Milanese mentre il cugino, resosi inizialmente irreperibile, si è presentato il 21 luglio nella Casa Circondariale di Secondigliano, dove è stato eseguito il provvedimento.