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Napoli – Da qualche giorno rimbalza di cellulare in cellulare tra le mani dei grillini campani. A Roma come a Napoli. E’ un messaggio dell’ex sottosegretario all’ambiente Salvatore Micillo, parlamentare originario di Villaricca e già alla sua seconda esperienza nell’aula di Montecitorio.

Senza tanti fronzoli, va subito al nocciolo: in commissione ambiente tra poco ci sarà da votare il direttore del Parco nazionale del Vesuvio. E il nome che propone lui e la deputata di Castellammare di Stabia, Carmen Di Lauro, anche lei molto vicina ai temi ambientali (tant’è che su Facebook ha una foto che la ritrae mentre abbraccia un albero), è quello di Vincenzo Viglione.
 
Un nome, in realtà, che i campani hanno già avuto modo di conoscere. Infatti, corrisponde a quello dell’ex consigliere regionale che lo scorso settembre non ce l’ha fatta ad essere rieletto tra i banchi del Centro Direzionale.
 
La sua, secondo Micillo, sarebbe una candidatura perfetta perchè benedetta anche dalle associazioni ambientaliste.
 
Fatto sta che, all’interno del Movimento, non tutti hanno gradito questa mossa. In alcuni meet up territoriali c’è chi ha già storto il naso: “Non possiamo andare a caccia delle poltrone per sistemare chi è stato trombato alle elezioni. Non possiamo fare nostra anche questa prassi come se fossimo un partito qualsiasi. E’ giusto che le candidature arrivino dal basso e non vengano calate dall’alto”.
 
A parlare, naturalmente, è la parte pura e dura del Movimento. Quella, per intenderci, che a Napoli non digerisce nemmeno l’alleanza che sembra già bell’e fatta col Pd e il centrosinistra. Nè la stessa candidatura a sindaco imposta con un accordo romano di Roberto Fico. Ma, evidentemente, è da un pezzo che uno non vale più uno.