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Da un anno è deputato del Partito Democratico ma per decenni Paolo Siani, 63 anmi, è stato primario nell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, dove da giorni è ricoverata la piccola Noemi, 4 anni, dopo essere stata ferita per errore in un agguato.

Siani, fratello di Giancarlo, il giornalista ucciso dalla camorra nel 1985, è intervenuto nelle scorse ore sulla vicenda relativa alla piccola Noemi, lanciando un messaggio – attraverso i microfoni di radio CRC – piuttosto esplicito al ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Noemi non è la prima bambina ad essere colpita a Napoli dalla camorra; si contano circa 15 vittime della criminalità. E’ un fatto piuttosto grave e andrebbe posto all’attenzione di qualsiasi Ministro dell’Interno. Riguardo la piazza che attraverso quando parto per Roma, si avverte il senso di insicurezza e di inadeguatezza”.

Siani ha poi rimarcato il grande lavoro dei medici del Santobono che nella notte tra venerdì e sabato hanno portato a termine un intervento di oltre tre ore per estrarre il proiettile dal corpo di Noemi: “Mi auguro – sottolinea – che il Ministro Salvini e le altre cariche dello Stato abbiano telefonato ai chirurghi e agli infermieri del Santobono che hanno operato la bambina perché si sono trovati di fronte ad un’operazione chirurgica eccezionale, anche dal punto di vista emotivo“.

Bisogna che il Ministero dell’Interno – conclude – attivi tutti gli uomini dei vari ministeri per far rispettare le regole a Napoli. Se vogliamo portare Napoli a ai livelli europei bisogna rivoltarla ed è una questione di volontà. Bisogna dare la possibilità ai ragazzi di non scegliere la pistola ma un libro. Propongo di tenere aperte le scuole delle periferie, da settembre, 12 ore al giorno con altre attività”.

In un lungo posto pubblicato su Facebook, Paolo Siani è voluto tornare sul grande lavoro dei medici dell’ospedale in cui lavorava poco più di un anno fa:

Nessun chirurgo, nessun radiologo specie di un ospedale pediatrico ha esperienza di ferite da arma da fuoco o ha mai estratto proiettili dal corpo di una bambina, una piccola bambina. E pure i miei colleghi dell’ospedale Santobono, dai chirurghi ai radiologi, che hanno localizzato il proiettile e capito la traiettoria che aveva seguito, agli anestesisti e ai rianimatori, hanno fatto qualcosa di straordinario, ma tutto il sistema venerdì pomeriggio ha funzionato alla perfezione. Sono stati chiamati al tavolo operatorio i migliori operatori anche i cardiochirurghi dell’ospedale Monaldi, i migliori infermieri di camera operatoria, sono state messe in atto dalla direzione sanitaria e dalla direttrice generale tutte le garanzie affinché il personale medico e infermieristico potesse operare con tranquillità. E adesso i medici e gli infermieri della Rianimazione stanno facendo di tutto per far sì che la bimba possa superare indenne il decorso post operatorio, gli pneumologi e i pediatri seguono con attenzione la situazione.
Grazie a tutti gli operatori del Santobono, di cui non conoscete neanche i nomi e che non andranno in televisione ma che si stanno battendo per salvare la vita a una bambina con serietà e professionalità. Grazie.
Ecco tutto questo per raccontarvi un’esperienza straordinaria che credo meriti un ‘attenzione da parte del Ministro della salute o dobbiamo parlare solo di formiche negli ospedali o di episodi di malasanità?”
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Ciro Cuozzo