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NAPOLI – Se tre indizi fanno una prova, oggi si deve mettere a verbale che la maggioranza di Gaetano Manfredi in consiglio comunale è in fibrillazione. Oggi, infatti, per la terza volta, il consiglio comunale si interrompe prima del tempo. Anzi, per la prima volta, non inizia nemmeno per mancanza del numero legale. E se tre indizi fanno sempre una prova, la contemporanea assenza di Demetrio Paipais, Fiorella Saggese e Flavia Sorrentino, i tre consiglieri dimaiani al momento dell’appello per far iniziare il consiglio comunale, mette il dito nella piaga.
 
Evidentemente, il nuovo scenario politico a livello nazionale, mette a repentaglio anche la solidità di una super maggioranza, quella del sindaco Gaetano Manfredi, che, però, almeno per oggi, rimane solo sulla carta.
 
Oltre ai tre consiglieri legati all’ex ministro degli esteri Luigi Di Maio (tra l’altro, dimissionario da segretario di Impegno Civico), in aula sono mancati al momento dell’appello anche i due 5 Stelle Ciro Borriello e Claudio Cecere, e altri pezzi sparsi di maggioranza, compreso Gennaro Esposito della lista Manfredi sindaco e i deluchiani Pasquale Sannino (noi Campani) e Massimo Cilenti (Napoli Libera).
 
Così, a botta calda, anche il sindaco non ha escluso che la mancanza del numero legale sia dovuta all’aspettativa di una nuova stabilizzazione delle forze politiche. Il che non fa altro che spingere il discorso sul rimpasto di giunta.
 
A un anno dall’avvio della sua amministrazione, due giorni fa, Manfredi è tornato ad escluderlo. Ma è anche vero che lo scenario politico è completamente mutato all’interno del centrosinistra e che non è un mistero che il gruppo degli scissionisti del Movimento 5 Stelle che seguì, la scorsa estate, Di Maio nella sua nuova avventura, non è rappresentato nell’esecutivo di Palazzo San Giacomo.
 
Una conferenza dei capigruppo ha aggiornato il consiglio a domani a mezzogiorno. Ma nemmeno questo sembra allontanare ogni dubbio di tenuta della maggioranza perché al rinvio di 24 ore  si è giunti solo con una inversione dell’ordine del giorno: solo con il patto, vale a dire, di discutere l’indispensabile.
 
E l’indispensabile, domani, sarà costituito dalla delibera che rinegozia i prestiti concessi al Comune di Napoli da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Su 750 mutui in essere da Palazzo San Giacomo, circa 700 sono con l’istituto legato al Ministero dell’Economia: per questo si tratta di una boccata d’ossigeno indispensabile per avere una vita finanziaria – oltre che politica – un po’ più semplice.