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Qualcosa è andato storto, qualcosa non ha funzionato, all’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, noto come La Schiana. Sono ben 23 gli operatori sanitari positivi al Coronavirus, insieme a 2 pazienti. La cronaca di quello che è accaduto è nota: una donna senza sintomi, ma in realtà positiva al Covid, ha portato il virus all’interno dell’ospedale. Le conseguenze di quello che è successo, purtroppo, le scopriremo nei prossimi giorni. Intanto, però, la politica si muove, e si muove in maniera trasversale. I sindaci della zona flegrea sono giustamente preoccupati, e arriva anche una durissima presa di posizione di Maria Grazia Di Scala, consigliere regionale di Forza Italia, ischitana. Nel mirino della Di Scala c’è Antonio D’Amore, Direttore Generale dell’Asl Napoli 2 Nord: “Un accesso, uno solo”, dice la Di Scala, “trattato in dispregio delle procedure, ed ecco che all’ospedale di Pozzuoli si è diffuso a macchia d’olio il contagio, quello che non doveva succedere, con tutto ciò che ne consegue: personale medico ed infermieristico contagiato, chiusura dell’accesso alla struttura. Gli utenti dovranno rivolgersi ad altre strutture della Asl Na2 Nord, cittadini spaesati per la mancanza di informazioni e di notizie certe. Che senso ha restare a casa ed osservare diligentemente le prescrizioni, se la tutela primaria non avviene da parte del sistema sanitario?”.

La Di Scala chiama in causa Vincenzo De Luca: “Che fa il Presidente della Regione davanti a questo scandalo? È ancora colpa dei cittadini? Panico tra la popolazione dell’area flegrea e tra tanti abitanti delle isole di Ischia e Procida”, incalza la consigliera regionale, “che a quella struttura e ai suoi medici si appoggiano e fanno riferimento. Sindaci delle località con il sangue agli occhi. Mancanza di trasparenza, come al solito. No, caro direttore generale della Asl Na 2 Nord, non va tutto bene, come invece va ripetendo nelle varie interviste rilasciate. Lo chieda ai sindaci (non a quelli di Ischia-non tutti) cosa ne pensano, quegli stessi sindaci a cui lei ha scritto invitandoli a vigilare perché la gente sta in strada, declinando così le sue responsabilità; o lo chieda ai medici contagiati: la responsabilità organizzativa e gestionale è sua”, conclude, “e la salute dei cittadini, dei medici e degli infermieri non può essere affidata a chi, in un paese serio, si sarebbe dimesso stamattina”.

Dalla direzione generale della Asl Napoli 2 Nord è stato diffuso un comunicato stampa.

“Accesso vietato a familiari dei pazienti e persone non autorizzate”, recita la nota, “stop temporaneo ai ricoveri e al trasferimento da 118 per consentire la sanificazione radicale dell’ospedale a partire dai reparti di Medicina e Chirurgia, tamponi per tutti gli operatori e i pazienti dell’ospedale, garanzia della fornitura di dispositivi di protezione individuale per tutti gli operatori sanitari e  tavolo permanente per scambiarsi informazioni e dati in modo costante e trasparente. Sono queste le prime richieste dei sindaci flegrei fatte alla direzione generale dell’Asl Napoli 2 Nord e alla direzione sanitaria dell’ospedale nel corso di una videoconferenza. Richieste accolte dai vertici sanitari dell’Asl Napoli 2 Nord e del Santa Maria delle Grazie, che si sono attivati ad horas per mettere in pratica le misure concordate in seguito all’isolamento del reparto di Medicina, dove ad oggi sono risultati positivi al Covid 23 unità appartenenti al personale sanitario e due pazienti (dati in continua evoluzione), dopo i contagi innescati da una paziente che era stata ricoverata nel reparto nei giorni precedenti”.

“Secondo le disposizioni”, prosegue il comunicato, “si continuerà ad assicurare l’accettazione di pronto soccorso ai pazienti che accederanno con mezzi propri, in base alle procedure di prassi; continuerà il trasporto da altri ospedali della Asl per pazienti neurochirurgici previo teleconsulto e per i pazienti cardiologici che necessitano di interventi non differibili ed urgenti e non collocabili presso altre strutture sanitarie; ci sarà il blocco dei ricoveri programmati e degli interventi non urgenti; le attività operatorie, per i degenti già ricoverati, potranno essere eseguite solo per pazienti Covid negativi. Per quanto riguarda le azioni messe in campo per i reparti di Medicina, Chirurgia e a seguire per tutto l’ospedale, i pazienti Covid negativi e dimissibili saranno dimessi, quelli negativi e non dimissibili saranno trasferiti presso altri reparti o ospedali, per i pazienti Covid positivi scatterà il trasferimento in aree Covid, mentre per i pazienti dimessi dal 31 marzo 2020 sarà attivata sorveglianza sanitaria di concerto con l’epidemiologia ed effettuazione di tampone. Dopo l’intervento di sanificazione radicale ci sarà il ripristino delle attività”.

“Vincenzo Figliolia (sindaco di Pozzuoli), Josi Gerardo Della Ragione (Bacoli), Antonio Sabino (Quarto) e Giuseppe Pugliese (Monte di Procida) avevano manifestato una forte preoccupazione per i ricoverati, i loro familiari e tutti gli operatori sanitari dell’ospedale. “La sicurezza degli ambienti ospedalieri, dei pazienti, del personale sanitario, degli addetti alle pulizie ha un valore enorme per noi”, hanno detto i quattro sindaci flegrei, “ed era necessario mettere in sicurezza con immediatezza l’intero ospedale a tutela innanzitutto della salute dei nostri concittadini. Siamo certi che l’emergenza sarà affrontata con efficacia, determinazione e concretezza. Per quanto ci riguarda continueremo a vigilare e a seguire l’evolversi della situazione affinché l’attenzione resti sempre alta e nulla venga lasciato al caso”.

Ma che non tutto fili liscio, all’Asl Napoli 2 Nord, lo dice anche l’Ospedale dei Colli (Monaldi, Cotugno, Cto), che analizza i tamponi, al quale Maria Grazia Di Scala si è rivolta con una istanza di accesso per conoscere la situazione relativa agli stessi tamponi (numero, tempi, criteri di priorità adottati nell’analisi) per le isole di Ischia e Procida. Nella risposta, il direttore generale dell’Ospedale dei Colli, Maurizio di Mauro, scrive tra l’altro che “i campioni pervenuti nelle prime settimane sono stati accompagnati da richieste non correttamente compilate, con ciò determinando criticità e ritardi”. Nell’allegato al documento, il dottor Luigi Atripaldi,direttore dell’Unità di microbiologia, virologia  e biochimica clinica del Cotugno, scrive ci aver “organizzato un servizio telematico mediante il quale la stessa Asl e di conseguenza i vari distretti avrebbero potuto scaricare il referto firmato digitalmente. Tale servizio è stato evidentemente non utilizzato o utilizzato male. Inoltre alcuni campioni sono stati trasportati erroneamente ad altri laboratori come abbiamo potuto constatare”. Ora tocca a De Luca, andare fino in fondo e accertare eventuali responsabilità. Uno “sceriffo” vero, si comporta da sceriffo sempre, anche con i pezzi grossi della sanità campana.