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“Una battuta che si poteva evitare e sicuramente poco felice. Un Ministro della Giustizia o comunque chiunque ricopre un ruolo di tale importanza deve riflettere di più prima di certe affermazioni”.
Queste le parole di Paolo Mancuso, l’ex magistrato e neopresidente del PD a Napoli, circa le dichiarazioni del Ministro della Giustizia Bonafede sugli innocenti che non finiscono in carcere, intervistato da Samuele Ciambriello nel corso della sua trasmissione.

“Quello che la candidatura di voto ci insegna è la possibilità di comunicare con chi è lontano da noi: è importante non continuare a guardare in una sola direzione. Un grande merito è stato unire i Riformisti e i Cattolici in un unico partito che aveva come sua vocazione il governo del paese e invece si trova con percentuali assolutamente insoddisfacenti” dichiara Mancuso parlando delle elezioni suppletive in Campania con la candidatura del giornalista Ruotolo, che si è candidato dopo un accordo tra Pd, DemA e Leu.
Il partito riuscirà ad aprirsi alle nuove esigenze dei cittadini, alle idee che avanzano, ai giovani e a ciò che sta nascendo come le sardine: è pronto a gestire queste novità? chiede Ciambriello.

“Bisogna comunicare con chi è lontano dalla politica e bisogna fare un’operazione di dialogo consentendo a tutti di rappresentarsi al loro interno, in questa campagna elettorale abbiamo scoperto questo nostro candidato che è stato portato da realtà che neanche conoscevamo case famiglia, ArciScampia, associazioni e centri culturali e questo ci ha solo arricchito e avvicinato verso realtà che non conoscevamo e con cui non c’era forse mai stato dialogo” sostiene Mancuso che sottolinea l’importanza della politica per i giovani.

“La politica può fare molto di più e pensare che nel 2018 almeno 18 mila laureati campani sono andati via verso Milano e l’Europa mortifica chiunque abbia responsabilità alla guida di questo Paese. Le politiche verso lo sviluppo del mezzogiorno non migliorano e non avanzano e questa è una delle piaghe e delle zavorre che frenano lo sviluppo dell’Italia. C’è da dire però che questo nuovo quadro politico si è reso conto che se non c’è lo sviluppo del mezzogiorno non può esserci un miglioramento del paese intero”.