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Napoli – Nella riunione congiunta presieduta da Nino Simeone ed Eleonora de Majo gli approfondimenti e le osservazioni agli interventi di riqualificazione del lungomare previsti nel tratto da piazza Vittoria al Molosiglio con la partecipazione degli assessori alle Politiche urbane Carmine Piscopo e ai Trasporti Mario Calabrese e del direttore centrale Pianificazione e gestione del territorio sito Unesco Massimo Santoro.

Il tema oggetto della discussione di oggi, ha chiarito in apertura il presidente Simeone, ha sollevato molti dubbi e perplessità sia in città che in diversi consiglieri, dubbi condivisi dallo  stesso presidente della commissione Infrastrutture, che ha definito intempestivo e inopportuno l’intervento a fronte di urgenze maggiori riferibili ad altre aree strategiche cittadine. L’occasione offerta dalla riunione, secondo la presidente de Majo, consente una riflessione che parta dal merito delle modifiche che il progetto porterà al lungomare, respingendo la critica che le risorse potevano essere dirottate sulle periferie, oggetto peraltro della stragrande maggioranza dei finanziamenti governativi. Il progetto a cui si fa riferimento, ha spiegato l’assessore Piscopo, ha ricevuto finanziamenti per 13 milioni e 200 mila euro nell’ambito del POC (Programma Operativo Complementare) Metro, incardinato su una progettazione dell’Amministrazione e stanziato dalla legge di stabilità, fondi incardinati all’interno degli assi decisi dal Governo nazionale e con un vincolo di destinazione d’uso. Nessuna utilizzazione diversa è quindi possibile e in caso di mancato  impiego per quell’obiettivo sarebbe solo percorribile la rinuncia al finanziamento. Sul progetto, va considerato che si tratta di interventi riferiti ad un asse monumentale della città e che  l’amministrazione deve averne cura, anche attraverso una trasformazione che non nasce solo dal programma del Sindaco ma dalla necessità di tutelare il proprio patrimonio artistico.

La spesa di cui si tratta si colloca ben al di sotto degli importi previsti in altre aree della città: 460 milioni di euro di lavori per l’area nord, 120 milioni di euro per le Vele, oltre un miliardo per Bagnoli, e oltre  100 milioni per il centro storico. L’azione sul lungomare rientra quindi nei progetti di trasformazione urbana e nell’ambito degli investimenti sulla linea di costa, attività imprescindibile in una  città di mare. La progettazione, approvata ora in Giunta in linea economica ma iniziata nel 2015, ha ricevuto tutti i pareri necessari per legge, compreso quello della Soprintendenza locale e della  direzione regionale, e non va letta in modo isolato. Nei prossimi giorni sarà fatta ripartire la gara internazionale di progettazione definitiva, scaduta a luglio ma andata deserta e rispetto alla quale sono in corso una serie di verifiche per approfondire le difficoltà riscontrate.I consiglieri intervenuti hanno espresso diverse posizioni rispetto alla scelta e ai suoi effetti. Il progetto e l’investimento in questione rappresentano il tradimento fatto dall’amministrazione alla città, alla quale era stato promesso il recupero della spiaggia pubblica, la balneazione del tratto di mare e aree di parcheggio, mentre oggi quella pedonalizzazione non è a servizio della città, ma solo un luogo esclusivo per pochi e a servizio solo di alcuni imprenditori. Vanno assolutamente riviste le tariffe del garage Morelli con un’apposita delibera per renderlo accessibile a tutti (Lebro, La Città); si insiste con interventi su un pezzo di città ormai diventata un privilegio di pochi, mentre potevano effettuarsi altre scelte, non caricando ancora di significato il lungomare. Non può poi essere trascurato il fatto che cinque presidenti di Municipalità siano ricorsi all’Agenzia per la coesione territoriale chiedendo di riesaminare l’ammissione al finanziamento del progetto di riqualificazione (Venanzoni, Partito Democratico); a pochi passi dal lungomare, luoghi storici della città versano in uno stato di grande degrado, come via Santa Lucia e il Borgo Marinari, con attività storiche imprenditoriali in grande sofferenza. Sul lungomare, invece, andrebbe garantito maggiore ordine e assicurata l’accessibilità a tutti intervenendo sui parcheggi e contrastando gli abusi (Langella, Agorà); l’intervento sul lungomare potrebbe ricevere un’accoglienza diversa laddove la città non versasse in uno stato di grande sofferenza.

Una buona amministrazione avrebbe dovuto essere più attenta a questo aspetto (Esposito, Partito Democratico); i primi passi della progettazione risalgono a settembre 2014, ma solo ora, con i fondi a disposizione, si pensa a criticarla, dimenticando che questi soldi non possono essere utilizzati per altri fini. Ben vengano altre progettazioni ed interventi per altre aree, ma non si perda tempo rispetto a questo intervento (Frezza, Riformisti democratici con de Magistris); è evidente che l’amministrazione non èriuscita ad andare oltre il lungomare. Oggi si discute di una scelta sbagliata fatta anni fa senza coinvolgere il Consiglio, in quanto se si riteneva di voler investire lì, ciò andava fatto rispondendo ad esigenze concrete dei cittadini e scegliendo parcheggi interrati. Non convince inoltre la scelta fatta di utilizzare la pietra lavica che richiede manutenzione e che non ha dato buoni risultati in altre zone della città (Santoro, Misto, Fratelli d’Italia); oggi ci si trova di fronte alla consacrazione di una scelta che va onorata, anche se si tratta di un intervento di tutela parziale e va immaginato l’allargamento di questo sguardo, ricordando che attraverso interventi sull’arredo si consegna una visione diversa di un luogo (Coppeto, Napoli in Comune a Sinistra); l’intervento è da ritenersi giusto perché si riferisce ad una zona che in sette anni ha avuto un riscontro positivo (Troncone, Misto); se ci fosse stata l’opportunità di esprimersi prima, sarebbe stata segnalata l’assoluta necessità di porre fine allo scempio della Villa comunale piuttosto che continuare a favorire l’interesse degli imprenditori del lungomare (Nonno, Misto, Fratelli d’Italia). Sugli aspetti legati alla mobilità e alle infrastrutture è intervenuto l’assessore Calabrese che, rispondendo ad un’osservazione specifica del consigliere Lebro, ha ricordato come le tariffe del garage Morelli siano state fissate all’interno di una convenzione approvata con delibera nel 2010 e, quindi, riferibile alla precedente Amministrazione, rispetto alle quali se possibile si valuterà una revisione. Sempre operando un raffronto di interventi, ai 20 km di strade manutenuti tra il 2006 e il 2011 si affiancano i 54 km del 2016 e i tanti altri progetti presentati per molte altre strade, in tutta la città, che dovrebbero portare al termine del secondo mandato di questa amministrazione a raggiungere i 100 km di strada interessati da manutenzione e riqualificazione, tutti progetti curati dagli uffici comunali. Su via Partenope si interverrà anche sui sottoservizi, sul sistema fognario, sull’illuminazione, su parti strutturali e non solo sull’arredo e la strada potrà sempre essere utilizzata in caso di particolari necessità.