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Sfruttava la prostituzione dal carcere di Secondigliano Giuseppe Gambardella, detto “Peppe a’ Pign” (Peppe la pigna, ndr), 29 anni, ritenuto elemento di spicco del gruppo camorristico fondato dal baby boss Emanuele Sibillo, attraverso un telefono cellulare con il quale si teneva costantemente in contatto con la compagna Carmela Napoletano, 24 anni circa i prelievi di denaro. La circostanza emerge nell’ambito dell’inchiesta sul “micro-clan” che ieri ha portato all’arresto di una ventina di esponenti del gruppo camorristico
dei Decumani.

I Carabinieri e la Procura di Napoli hanno raccolto una lunga serie di SMS e di intercettazioni telefoniche a sopporto dell’accusa di sfruttamento di alcune prostitute, anche
straniere, del Borgo di Sant’Antonio, le quali versavano delle quote alla donna, talvolta anche di solo qualche decina di euro e meno.

Particolarmente eloquente è una intercettazione risalente al 16 maggio 2019 e alcuni SMS annessi agli atti: Carmela Napoletano viene contattata da una sua amica che le chiede se le
va di accompagnarla da Dechatlon: “…vuoi venire con me?”, Le domanda l’amica Carmela temporeggia e l’amica le chiede se era ancora in pigiama malgrado fosse mezzogiorno. A questo punto Carmela risponde: “noooo…. devo andare a raccogliere i soldi dalle puttane… il tempo che raccolgo e vieni (a prendermi, ndr)”. Intorno alle 19 Carmela invia un SMS a Giuseppe con il quale lo informa di avere prelevato il contante dalle prostitute.

Il gip di Napoli Luana Romano, ha disposto il carcere per Giuseppe Gambardella e gli arresti domiciliari per Carmela Napoletano, sorella di Antonio, detto “o’ nannone”, che insieme
ai fratelli Emanuele e Pasquale Sibillo ha costituito la banda malavitosa costola del clan Contini dell’Alleanza di Secondigliano.