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Napoli – Una manifestazione di protesta con un blocco stradale di alcuni minuti sul lungomare è stata fatta oggi a Napoli dai disoccupati aderenti al Movimento 7 Novembre.Proponiamo da anni progetti per la rigenerazione urbana, la mobilità turistica, il recupero delle eccedenze alimentari e farmaceutiche, la riapertura di spazi pubblici e la gestione delle aree verdi in città” affermano in un documento. “Prospettive fattibili – aggiungono – attraverso nuovi percorsi di aggiornamento e formazione-lavoro utilizzando fondi europei destinati a queste necessità”.

Due giorni fa gli stessi appartenenti al gruppo erano scesi in piazza del plebiscito Queste le loro parole sul post di facebook: “NON CI FERMIAMO. Questa mattina siamo stati a Piazza Plebiscito per denunciare la repressione che continua a colpire i disoccupati organizzati ed i lavoratori che alzano la testa. Pochi giorni fa una notifica di conclusione di indagine e citazione a giudizio per iniziative di lotta di due mesi fa: una velocità che chiarisce come per lo Stato e le Istituzioni bisogna reprimere velocemente le lotte piuttosto che rispondere alle ragioni di chi rivendica lavoro e salario.  Un processo che si somma a quelli contro decine e decine di disoccupate e disoccupati per varie iniziative di lotta del nostro movimento. Mentre prosegue la crisi pandemica, economica e sociale i padroni e lo Stato attaccano chi costruisce unità tra i proletari e che può diventare possibile riferimento per chi si vuole organizzare e vuole lottare per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro come avvenuto a Piacenza con i due coordinatori del #SiCobas. Invitiamo tutti gli iscritti al movimento a partecipare alle prossime scadenze. Innanzitutto da Lunedì all’ingresso della Villa Comunale, lato Piazza Vittoria alle h 9.30. Faremo un presidio e Conferenza stampa per denunciare i ben 30 milioni di euro stanziati (TRENTA MILIONI DI EURO tra Citta’ Metropolitana e Regione) la giusta manutenzione del verde in Villa Comunale ma ora affidata ai privati. Come è possibile che per le nostre richieste non si trovano mai volontà, risorse e strumenti?”.