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A fine anno solare si è soliti tirare le somme. “Il Sole 24 ore”, in tal senso, diventa un termometro importante per amministratori, cittadini che si sentono “valutati” dalla graduatoria del giornale economico. La sua classifica, oramai, è diventata quasi vangelo, e in questo periodo “natalizio” non è poco. Napoli cresce, guadagna 13 posizioni lasciando l’ultimo posto e si attesta alla posizione numero 93 su 107 in graduatoria, diventando di fatto la città campana con la più sensibile crescita durante l’anno. 

Come ogni anno la Qualità della vita scatta una fotografia delle città italiane, scegliendo di inquadrare la questione del benessere tramite 42 indicatori suddivisi in sei macro-aree («Ricchezza e consumi», «Affari e lavoro», «Ambiente e servizi», «Demografia e società», «Giustizia e sicurezza», «Cultura e tempo libero»), riferiti all’ultimo anno appena trascorso. 

I dati consentono di rappresentare il benessere come fenomeno economico-sociale a più dimensioni. Questo spiega il fatto che ogni provincia, indipendentemente dal risultato finale, ottenga spesso piazzamenti molto diversi tra loro nelle aree tematiche considerate.

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