- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – “Aderire al patto antiracket conviene perché tiene lontano il rischio estorsivo e, qualora non lo evita, assicura pene certe, severe ed immediate. Ne è testimonianza la condanna inflitta a Marco Ruggerio, esponente del clan Mallardo che attraverso minacce e violenza aveva chiesto il pizzo al titolare di un’azienda edile, che aveva sottoscritto il Patto Antiracket di SOS IMPRESA. ‘Quando si inizia un cantiere si viene prima a Giugliano a pagare’ questo l’approccio dell’uomo rivolto al titolare della ditta che a tutta risposta gli chiedeva se avesse letto il cartello esposto sul cantiere attestante l’adesione al patto antiracket. A quel punto Ruggiero sorpreso della risposta e abbozzava: ‘Va bene…ora vado a Giugliano e vediamo se devi pagare o non devi pagare’”. La vicenda la svela Luigi Cuomo, presidente nazionale Sos Impresa – Rete per la legalità conferma ancora una volta che aderire al patto antiracket e denunciare il racket conviene.

“L’imprenditore che ha sporto denuncia assistito dall’avvocato dell’associazione antiracket Alessandro Motta – sottolinea Cuomonon si è dovuto neppure presentare in aula. Il Giudice per le indagini preliminare del Tribunale di Napoli ha disposto, in questo caso, il giudizio immediato”. “Questa vicenda rappresenta un ennesimo messaggio chiaro e forte – conclude Cuomo – e conferma che con la forte collaborazione tra imprenditori, commercianti, associazione antiracket, forze di polizia e magistratura eleva il livello di sicurezza tra gli operatori e agisce oltre che come deterrente soprattutto come rete di protezione”.