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Portici (Na) – “Quel che sento è tanta delusione. Sono triste, amareggiata, soprattutto perché proprio non riesco a comprendere come sia possibile prendere una decisione del genere, che mi fa solo pensare che non sono stata creduta nel mio racconto che le mie parole non hanno avuto peso. Hanno creduto a loro tre e non a me”. Sono queste le parole che la giovane di 24 anni di Portici (Napoli), confida al suo avvocato, Maurizio Capozzi, dopo la decisione del Riesame di annullare l’ordinanza di custodi cautelare per il secondo ragazzo accusato di averla stuprata in un vano ascensore della Circumvesuviana alla stazione di San Giorgio a Cremano il 5 marzo. Già venerdì la scarcerazione del primo ragazzo. “Vorrei tanto che qualcuno mi spiegasse perché avrei dovuto raccontare tutto questo. Avevo provato a farmi una ragione sulla prima scarcerazione perché magari l’atteggiamento del primo potesse non apparire come violenza, ma nel caso degli altri due io sono rimasta immobile senza avere modo di muovermi o accennare la minima reazione. Confermo che se avessi saputo tutto questo non avrei denunciato. Sono stata interrogata per ore dalla polizia, dai magistrati e dagli psicologi. Ho cercato di dare il massimo contributo, e a che è servito? A niente. Pensano che sia colpa mia”.