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Napoli – Lui è in Italia con un permesso di soggiorno, residente in Puglia ma a Napoli, nel rione Vasto, fa l’ambulante e vive in una casa contro altri connazionali. Quando Cissè Elhadji Diebel, 22 anni, del Senegal è stato sentito dalla polizia non ha parlato di razzismo e di non aver capito il motivo per il quale lo hanno ferito a colpi di pistola ad una gamba, però le forze dell’ordine al momento non escludono un movente razziale.
 
È accaduto la scorsa notte al Vasto, quartiere alle spalle della stazione centrale di Napoli, al centro di continue rivolte da parte dei residenti che ogni giorno con video che pubblicano sui social, raccontano il degrado nel quale vivono per la presenza di molti immigrati, la maggior parte irregolari, che vendono oggetti usati lungo i marciapiedi e sono protagonisti di risse. In via Milano, ieri notte, la vittima era con altre persone tra le quali lo zio che invece ha detto che dietro questo raid c’è “l’odio razziale verso i senegalesi”. L’immigrato adesso è stato sottoposto ad un intervento chirurgico all’ospedale San Giovanni Bosco. Intanto per oggi alle 17 la comunità senegalese con la rete antirazzismo di Napoli hanno organizzato una manifestazione di solidarietà. In tutta la vicenda però aleggia l’ombra della camorra che ai senegalesi impone il pizzo per la vendita di oggetti contraffatti. Dieci euro a settimana per ogni bancarella e questa tangente è obbligatoria per poter vendere. Il 4 gennaio dell’anno scorso una bambina di 7 anni restò ferita nel corso di una sparatoria nel rione Duchesca, proprio contro i senegalesi che non volevano pagare le estorsioni.