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Napoli – “Il possibile lo stiamo facendo, l’impossibile cercheremo di farlo, per i miracoli ci stiamo attrezzando”. C’è qualcuno che non perde il buonumore e giura che ieri, sulla porta che ha chiuso la stanza dove si sono ritrovati i massimi esponenti di Forza Italia a Napoli (da Mimmo De Siano a Fulvio Martusciello fino a Stefano Caldoro e Salvatore Guangi) con la responsabile nazionale enti locali Licia Ronzulli, hanno sistemato questo cartello al posto del più classico “Non disturbare, riunione in corso”.

Ecco, il possibile la Forza Italia di Martusciello lo sta facendo. Ma per il miracolo di presentare ai nastri di partenza della competizione elettorale una lista davvero forte, miracolo invocato a un certo punto a gran voce dalla Ronzulli, ci si deve attrezzare nel nome della realpolitik: componendo il numero di telefono di Cesaro, padre e figlio.

“Giggino, Armando, allora? Che fate? State fermi? Perchè non ci date una mano a comporre la lista?”.

Alla richiesta, i Cesaro – si racconta – che prima non hanno creduto alle proprie orecchie. Poi, ad entrambi, è scappato un sorriso. Dopo le frizioni, le polemiche, dopo averli costretti alla ritirata a seguito dei guai giudiziari in cui è stata coinvolta la famiglia (ma prima ancora di ogni sentenza definitiva), dopo il diktat di Catello Maresca di non ritrovarseli mai accanto nel corso della campagna elettorale, ricevere un simile invito è apparso loro come una sorta di venire a Canossa da parte del partito. 

Ma tant’è: si racconta anche che non per questo la discussione si è fatta gradevole. Anzi: il contrario. A un certo punto, è diventata talmente accesa che la Ronzulli avrebbe speso queste parole: “O mettete qualcuno dei vostri in lista, oppure vi mettete fuori dal partito”.

La strategia, evidentemente, è quella di chiamarli fuori dalla tana. Sia Luigi che il figlio Armando, pubblicamente, hanno giurato fedeltà a Berlusconi e al centrodestra di Maresca.

Ma in Forza Italia temono che sullo scacchiere della partita per Palazzo San Giacomo stiano muovendo tutte le loro pedine a favore di Gaetano Manfredi, il candidato sindaco del centrosinistra. Magari come (ma in questo caso alla luce del sole) sta facendo l’ex coordinatore di Forza Italia, Stani Lanzotti, ora dall’altra parte della barricata con “Azzurri per Napoli”.

E quindi: questo è lo stato dell’arte. Per Martusciello e i suoi bisogna attrezzarsi per un miracolo. E arrivare a sostenere il candidato sindaco Maresca come nei desiderata romani, di Tajani e di Berlusconi, val bene – se non una messa – almeno una preghiera al telefono della Ronzulli. Che poi è andata come è andata, trasformandosi in bel altro che una preghiera: diventando quasi un ultimatum.

Ma, trascendenza e tensioni a parte, rispetto a 5 anni fa, i numeri sono questi.

Nel 2016, con Mara Carfagna capolista, Forza Italia conquistò 36145 voti per le comunali. Solo la Carfagna, che ora è una ministra del Governo Draghi, 6109.

Ora, nel 2021, con lei, non ci sono più altri ‘magnifici 7’ candidati che riempirono di voti il partito di Berlusconi: contando Elisa Russo (764 voti) che è venuta a mancare, Antonella Esposito (572 voti) e Vincenzo Perez (1547) sono passati alla Lega; Stani Lanzotti (2954 preferenze) è con Manfredi. Con lui Andreana Cerbone (496), Massimo Pepe (1108) e Umberto Minopoli che non scenderà direttamente in campo, ma darà spazio al figlio con una dote di 2236 voti. 

Il totale fa 9677 preferenze azzerate rispetto all’ultimo giro. Per recuperarle, in Forza Italia, ci si attrezza per i miracoli.