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Napoli – La refezione parte tra mille polemiche nelle scuole della Municipalità 3 ed è subito rivolta delle mamme. A decine hanno denunciato la sospetta pericolosità dei cibi che in queste prime settimane di lezione sono stati somministrati ai loro bimbi. Sotto accusa sono finiti in particolare nove istituti compresi tra Capodimonte e Colli Aminei. La querelle non è però caduta nel vuoto ed è, anzi, stata oggetto di un accesso confronto tra la commissione municipale guidata dai consiglieri Pio Manfredi e Giuliana de Lorenzo, e la direzione dell’Asl Napoli 1 Centro, oltre che i dirigenti scolastici interessati dal problema.

Dal verbale redatto al termine della riunione tenutasi lo scorso 16 ottobre si scopre così il lungo elenco di problematiche sollevate dai genitori dei giovanissimi alunni. Alla scuola Folliero finiscono ad esempio sotto accusa pasta, cacio e uovo per rischio soffocamento; alla Lezzi la stessa contestazione è stata mossa nei confronti della pizza, ritenuta “eccessivamente pastosa”; alla Maria Cristina di Savoia i pericoli deriverebbero invece dal formaggio cosparso sulle uova strapazzate. Dure critiche sono state rivolte anche alla Lodoletta, “rea” secondo i genitori di servire ai bimbi frutta fuori stagione. All’Alberto Mario, alla Decroly, all’Ammaturo, all’Angiulli e alla Russo-Montale viene invece constata la carenza di alternative nel menù e l’assenza di cibi a “chilometro zero”. Alcuni capi di istituto hanno inoltre “rappresentato problemi di organico e strutturali connessi all’espletamento delle operazioni di refezione”.

La consigliera della Municipalità 3 Giuliana de Lorenzo mette in fine in evidenza la “possibilità nel prossimo capitolato che varrà stipulato, di far raccogliere dalla ditta stessa il mangiare avanzato, in modo tale che non rimanga a stagnare nei bidoni scolastici, attirando animali e altro, tenuto conto di ciò che è successo alla materna della Mameli Zuppetta e soprattutto che Asia raccoglie l’umido solo due volte la settimana, sempre che non salti come accaduto in queste settimane”.