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NAPOLI – La Campania non avrà un altro termovalorizzatore. Il Piano dei rifiuti redatto dalla Regione prevede che quello di Acerra, con un’altra linea da costruire per assicurarne il funzionamento anche nel caso in cui si fermasse una delle 3 già ora in pieno utilizzo, sia sufficiente. Ma a patto che siano 11 gli impianti di compostaggio per la frazione umida.
 
Il primo, entrerà in funzione nel 2024, visto che il Governatore Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi hanno presentato il progetto del biodigestore che sorgerà a Ponticelli, alla periferia est di Napoli, il cui appalto si concluderà entro la fine di quest’anno e che poi ci vorranno solo altri 12 mesi per realizzarlo.   
 
Non sarà il solo in città: un altro biodigestore è già previsto a San Pietro a Patierno. E un altro ancora, il terzo, probabilmente, pure sorgerà entro i confini comunali.
 
Fatto sta che Manfredi garantisce ai quartieri che li ospiteranno che ne ricaveranno solo benefici. “Niente paura, questo tipo di impianto è a impatto zero. E avrà il vantaggio di produrre biometano. Coi cittadini già ci stiamo confrontando in un clima sereno e costruttivo. Io confido molto che, una volta realizzato a Ponticelli, vedendolo con i propri occhi, nessuno avrà più dubbi sulla sua utilità”.
 
Il Comune ha calcolato che i soli biodigestori napoletani faranno risparmiare 3 milioni di euro all’anno: cosa che dovrebbe rendere la tassa sulla spazzatura più leggera.
 
De Luca ha applaudito la scelta del Comune di Napoli: “Consentitemi di rivolgere un grande apprezzamento all’amministrazione Manfredi – ha detto il Governatore – Quella che si compie oggi è una svolta dopo decenni di una crisi che ha sporcato non solo la nostra immagine, ma quella di tutta Italia”.
 
Il Presidente della Regione si è detto fiducioso che con la partenza dell’iter per la costruzione del biodigestore a Ponticelli possa chiudersi anche l’epoca delle sanzioni comminate alla Regione Campania dall’Europa.
 
“Finalmente, ci avviamo concretamente alla chiusura del ciclo industriale per il trattamento dei rifiuti. Ma per far funzionare il nostro Piano – ha avvertito – bisogna arrivare al 60% di differenziata. E ad oggi siamo fermi al 54%”.