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Roghi tossici a Barra, esposto alla polizia di Stato. La denuncia, presentata al commissariato San Giovanni Barra, è firmata da Ciro Borrelli, vicepresidente del comitato di via Mastellone. Un’iniziativa presa dopo gli ultimi incendi nell’ex campo rom. Una serie di roghi no stop, negli ultimi giorni, ha stretto d’assedio la zona orientale. In merito, un presidio di protesta è convocato martedì 25 luglio (dalle 9 alle 13) presso la sede della sesta municipalità. Diverse associazioni tornano a chiedere la bonifica del sito interessato dagli incendi dolosi. Nel mirino degli organizzatori c’è il Comune. “L’amministrazione, più volte sollecitata – afferma il volantino – non può limitarsi a sostenere che non dispone delle risorse necessarie per intervenire”. Intanto stamane è partito l’esposto, col quale invoca l’intervento della magistratura. Nell’atto si ripercorrono i capitoli dell’annosa storia. “Il giorno 11 Agosto 2021 – si legge – si è verificato il primo incendio dell’ex campo Rom che conta circa 16000mq di superficie. Nell’incendio hanno preso fuoco non solo le abitazioni dei residenti Rom ma anche numerosi rifiuti tossici, accumulati sull’enorme superficie del campo, diventata negli anni un’enorme discarica”. A seguito dell’evento, fu deciso lo sgombero del campo. Ma i roghi non si sono fermati. La denuncia ricorda che “i cittadini, da quel giorno, sono intervenuti con numerose segnalazioni ai vigili del fuoco e vari esposti alle autorità delegate, chiedendo il sequestro dell’area, un controllo costante e la bonifica del terreno, senza alcuna risposta”. La preoccupazione “in questi anni, è nata soprattutto dallo sversamento nell’area di rifiuti, come cerchioni di plastica e altro materiale simile, eseguito da soggetti sconosciuti, soprattutto nelle ore notturne”. In questo scenario di illegalità, “la vicenda si è perpetuata fino al giorno 18 luglio 2023, quando alle ore 4,40 – mette a verbale Borrelli – è stato appiccato un altro grande incendio. Sono stati coinvolti tutti i rifiuti accumulati negli anni precedenti”. Lo spegnimento è avvenuto soltanto intorno alle 13 del 19 luglio. Nelle 33 ore di fuoco, immagini da bolgia dantesca: “I cittadini, in seguito a numerose inalazioni tossiche, si sono recati nuovamente al pronto soccorso e molti sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni”. Tra l’altro, “le condizioni atmosferiche caratterizzate dalle elevate temperature di questi giorni e dall’ altissimo tasso di umidità nell’aria, hanno fatto sì che la nube tossica, si diffondesse nel raggio di diversi km dalla zona dell’incendio, tanto da essere avvertita da cittadini residenti anche nei comuni come Casoria e Secondigliano”. Ciò dimostra come “nella grave vicenda, sono coinvolte non solo le condizioni di salute dei cittadini della zona Est di Napoli”. Ma l’assalto criminale non è cessato: ieri si è registrato un nuovo rogo. “Dopo circa 48 ore dall’ultimo incendio – aggiunge Borrelli -, i cittadini sono ancora costretti ad essere rinserrati nelle loro abitazioni, per non respirare l’enorme quantità di diossine presenti nell’aria che hanno superato di 11 volte la soglia certificata dall’ Arpac. Oggi 21/07/2023 (ieri, ndr) dalle ore 19 un altro incendio devastante ha impegnato fino a tarda serata i vigili del fuoco, costringendo centinaia di cittadini a scendere in strada spaventati per l’enorme mole dell’incendio”. L’esposto sottolinea “la necessità dell’intervento della Pubblica Autorità per la pronta risoluzione della situazione descritta e di indagare riguardo a rifiuti sicuramente sospetti interrati nel campo rom”. Sperando, nel frattempo, di non dover inalare altri veleni.