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Napoli – Un reddito universale per salvare la piccola e media impresa del sud. E’ la proposta formulata da Nicola Alonzo, rappresentante del consorzio Animazioni Unite, “ma non riguarda solo la nostra categoria – ci tiene a precisare Nicola al telefono – riguarda tutte le piccole imprese. E’ inutile parlare solo di questo o quell’altro settore”.

Tutte le piccole imprese sono ferme o quasi ferme da febbraio. La finestra di tempo estiva che ha permesso una parziale riapertura non ha consentito di rientrare delle perdite causate dal primo lockdown. Per questo era stato chiesto un incontro con la Regione – avvenuto 10 giorni fa – durante il quale la giunta si era impegnata a mediare con il Governo, ma la promessa non si è trasformata in nulla di concreto. “La Campania ha il più alto numero di agenzie d’animazione d’Europa. Noi non abbiamo contratti collettivi. Siamo in crisi. Ogni agenzia o impresa che chiude sono 20 o 30 dipendenti che perdono il lavoro. Chiediamo immediatamente un tavolo con il Governo” ha dichiarato Alonzo.

Le proposte messe sul tavolo sono la “cancellazione di tutte le spese di gestione, dai fitti alle utenze, e cassa integrazione immediata, ma soprattutto un reddito universale di base per tutti, piccoli imprenditori e dipendenti. Niente più contributi una tantum. Quest’anno non abbiamo incassato nulla e abbiamo registrato perdite ingenti, quindi servono sussidi reali”.

Quando gli viene chiesto dove poter trovare le coperture per un piano così ambizioso, Alonzo non ha dubbi “li prendano dai grandi patrimoni privati e dalle grandi aziende che hanno fatturato miliardi durante la crisi. Noi non facciamo nero, abbiamo sempre lavorato e pagato tutte le tesse, ma pretendiamo dignità e rispetto. Questa misura serve per mantenere l’unità”.

Sulle manifestazioni delle scorse settimane, che hanno mostrato in maniera evidente un malcontento trasversale, Nicola Alonzo ha spiegato: “Siamo stati i primi a scendere in piazza e siamo quasi diventati portavoce di tutti i settori economici che incontrano le nostre stesse difficoltà e con i quali abbiamo creato un coordinamento informale. In queste settimane abbiamo parlato con tutti – racconta Alonzo – e la rabbia è tanta. Abbiamo faticato molto per far sì che le manifestazioni restassero pacifiche, ma c’è un problema reale”.

Il messaggio è rivolto soprattutto al Governo: “Conte deve venire in Campania che è al collasso, non nel nord che è il traino dell’economia del paese. Il problema è qui ed è qui che abbiamo un urgenza, ma sembra che abbiano paura di fronteggiare la questione della patrimoniale. Se il governo non interviene subito sarà difficile pensare che le manifestazioni resteranno pacifiche” ha concluso Alonzo.