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San Giorgio a Cremano (Na) – “Gay di m…a, dimettiti o faccio del male a te e alla tua famiglia”. Sono queste le vergognose minacce omofobe scritte su un foglio, contenuto in una busta bianca nella quale sono stati riposti anche due proiettili calibro 7.65. Destinatario del tremendo messaggio è il sindaco di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, Giorgio Zinno, che in passato ha fatto outing parlando della propria omosessualità e che il 24 febbraio di due anni fa ha sposato un architetto. Dopo aver ricevuto la missiva, sono state allertati i poliziotti del locale commissariato che hanno sequestrato il plico e sono adesso alla ricerca di impronte che possano dare un’identità all’autore o agli autori del gesto. Il primo cittadino di San Giorgio a Cremano, commentando a caldo l’episodio, avverte: “A indagine in corso non è opportuno entrare nei dettagli di quanto accaduto, i miei concittadini devono comunque sapere che io non farò passi indietro sulla strada della legalità. Esprimo fiducia negli inquirenti e ringrazio quanti mi stanno mostrando solidarietà in queste ore. Ringrazio tutti gli amici che mi stanno dando solidarietà e vicinanza in tutti i modi. Grazie a tutti. Dei poveri vigliacchi non potranno mai condizionare la mia azione amministrativa, le mie scelte politiche ne le mie scelte di vita. Sono fiducioso nelle forze dell’ordine. Andiamo sempre avanti”.

E le reazioni all’insegna della solidarietà non si sono fatte attendere: “L’unione civile tra Giorgio Zinno e suo marito Michele è stata la prima che ho celebrato. Giorgio è stato il primo sindaco gay in Italia a essersi unito in una unione civile. Giorgio ha vinto le elezioni dichiarando apertamente di essere omosessuale, di sinistra, di volersi impegnare per il suo paese, San Giorgio a Cremano. La sua vittoria è la prova che la libertà, il coraggio e la dignità sono elementi determinanti anche per potere amministrare e governare. Giorgio è stato minacciato volgarmente con una lettera e dei proiettili magnum. Da Pompei, dove oggi partecipo al Pride, voglio mandare la mia solidarietà e la mia vicinanza anche a nome del Pd. Oggi mi aspettiamo qui, per dargli ancora più forza e coraggio», cosi’ Monica Cirinnà, senatrice del Pd. «Al sindaco Zinno, al quale sono state recapitate alcune pallottole con l’invito a dimettersi, va la mia solidarietà per le gravissime minacce subite proprio nel giorno del Gay Pride di Pompei. Nel Paese si sta instaurando un clima pesante di intolleranza che sfocia in episodi delinquenziali sempre più drammatici. Una deriva rischiosa e pericolosa che potrebbe causare vittime», dichiara invece il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che rincara quindi la dose: «L’intolleranza a sfondo etnico, religioso, sessuale assume sempre più i contorni di una caccia all’uomo. Bisogna fermare tutto questo. Uno squadrismo sociale che istiga all’odio nei confronti del diverso. Un mix di ignoranza e violenze per il quale faccio appello a tutti i cittadini affinché si ribellino e diano una testimonianza concreta di vicinanza a chi, come in questo caso il sindaco Zinno, ne è vittima». «Nei prossimi giorni parlerò con il ministro Fontana. Sono sicuro che non ci sono pregiudizi e non c’è prevenzione sull’argomento”. Così il sottosegretario Vincenzo Spadafora ha risposto, durante il Pompei Pride, a chi gli chiedeva delle diverse posizioni all’interno dell’Esecutivo sul tema delle famiglie arcobaleno.