- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – Dopo lo stop alla spesa imposto dalla magistratura contabile, Palazzo San Giacomo si appresta a lasciare “digiuni” i propri dipendenti. Il Comune sarebbe infatti in procinto di sospendere i ticket per i pasti in seguito alla sanzione erogata dalla Corte dei Conti, la quale ha disposto il blocco della spesa a causa degli 1,7 miliardi di disavanzo e di uno squilibrio di bilancio superiore ai 150 milioni di euro. Seimila i lavoratori comunali interessati alla decisione, con i sindacati pronti a proclamare lo stato di agitazione. Il taglio alla busta paga sarebbe di circa 170 euro in meno per ogni lavoratore. L’Amministrazione, resasi però conto di quanto la situazione si stia facendo incandescente, potrebbe però provare a breve a salvare il salvabile. L’assessore al Bilancio Enrico Panini ha infatti convocato per domani mattina a Palazzo San Giacomo i sindacati di categoria Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fp, e Csa. Una mossa, quest’ultima, che non è però andata giù alla “base”. I dipendenti lamentano infatti come l’invito dell’esponente della giunta de Magistris non abbia in alcun modo tenuto conto delle Rsu.  

La vicenda ha creato non poco allarme sia negli ambienti di opposizione che di maggioranza. Per il gruppo M5s al Comune «la decisione, assunta dagli uffici direzionali, di sospendere l’erogazione dei buoni pasto al personale dipendente, appare unicamente come una misura terroristica nei confronti dei lavoratori con il solo intento di far ricadere su di essi la responsabilità di questa Giunta per le condizioni di dissesto dell’Ente. La Giunta tenta anche di far credere che tale situazione sia frutto dell’inerzia del Governo verso i problemi di Napoli tacendo che, dal 2011 a oggi, il debito iniziale è ben più che triplicato passando da 800 milioni a 2 miliardi e mezzo di euro». Per la compagine grillina «la medesima valutazione va fatta anche in merito alla iniziativa di sospendere l’erogazione del salario accessorio. Anche questa decisione appare assolutamente scorretta e ingiusta verso i lavoratori sui quali si vuol far ricadere il peso degli errori commessi da questo Sindaco dal 2011 ad oggi». «Oltre 7mila dipendenti comunali si troveranno nei prossimi mesi a non percepire più i 140 euro in busta paga relativi alla voce buoni pasto. Ne va da sé che 7.000 famiglie subiranno un taglio che andrà a incidere in modo considerevole sul proprio bilancio», così invece Alessia Quaglietta, consigliere comunale Pd, in merito alla manovra a firma dell’amministrazione arancione. «Si tagliano – aggiunge l’esponente dem – anche gli straordinari così che, servizi al momento in sotto organico, rimarranno completamente sprovvisti di personale». Una bordata arriva però anche dall’area di maggioranza: «Prima di tagliare i buoni pasto ai dipendenti comunali, si taglino staff e retribuzioni dei dirigenti – afferma il presidente della commissione Mobilità Nino Simeone – È veramente vergognoso quanto sta accadendo. Si tagliano sacrosanti diritti dei lavoratori e si mettono letteralmente le mani nelle tasche dei dipendenti. Si sta parlando di una perdita mensile di circa 160 euro, che per un lavoratore, spesso monoreddito, è ossigeno puro».