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E’ il giorno più importante della sua carriera. Maurizio Sarri stasera avrà l’occasione di conquistare l’Europa League nella finale di Baku contro l’Arsenal. Il suo Chelsea si è reso autore di un percorso netto nel cammino continentale e ha tutte le intenzioni di chiudere la stagione con un trionfo. Da domani, per Sarri, sarà tempo di pensare al futuro con la Juventus che bussa insistentemente alla sua porta. A Baku ci sarà anche Andrea Agnelli, che alloggia nello stesso albergo dei ‘blues‘ e secondo voci sempre più fondate avrebbe messo gli occhi su di lui per il ruolo di futuro allenatore della Vecchia Signora. Inutile rimarcare che a Napoli tutto questo sarebbe visto come l’ennesimo oltraggio alla maglia azzurra, paragonabile a quello di Higuain nell’estate 2016.

Ieri a Figline Valdarno, davanti all’abitazione del tecnico toscano, è apparso uno striscione eloquente: “Comandante, non tradire il popolo. Napoli ti ama“. Lui non si è sbilanciato davanti ai cronisti: “Ora penso solo alla finale, poi parlerò con il Chelsea”. Parole da tesserato, certo, ma ben distanti da quel “non andrò mai alla Juventus” che tanti tifosi azzurri avrebbero voluto sentirgli pronunciare. Del resto per Sarri, che a sessant’anni ha l’occasione di brindare per la prima volta a qualcosa di importante, la Juventus sarebbe qualcosa di difficile da rifiutare. L’occasione di una vita.

Ecco perché in questa storia i sentimentalismi faticano a trovare spazio, e le voci bianconere lusingano non poco. Il contratto con il Chelsea è lungo altri due anni, ma il feeling con la proprietà non è mai sbocciato del tutto, per non parlare di quello con alcuni calciatori. Dopo Cahill, ieri è stato il turno di David Luiz. Nella fase dell’allenamento pre-gara aperto alle telecamere, il ‘Comandante’ ha battibeccato proprio con il brasiliano, prima di lasciare il campo furente. Un altro indizio, un altro segnale. Dopo anni di azzurro (empolese e napoletano) e uno di blu londinese, il futuro potrebbe avere tonalità decisamente opposte.