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Una sagoma tracciata in nero su un lenzuolo, caschi gialli insanguinati ed i nomi delle ultime vittime sul lavoro in Campania. Questi i simboli della protesta esposti durante il presidio dei lavoratori edili impegnati nei cantieri di tutte le linee della Metropolitana di Napoli – Linea 1, 6 e 7 – e Alifana. La manifestazione questa mattina davanti alla Prefettura in concomitanza con lo sciopero di otto ore proclamato per oggi dalle organizzazioni sindacali di categoria Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Napoli sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, dopo il tragico incidente di due giorni fa avvenuto nel cantiere della Metropolitana a Capodichino. Per il prossimo mercoledì 29 maggio è stato convocato in Prefettura il vertice richiesto dal sindacato, al quale sono stati chiamati a partecipare il Comune di Napoli, la Regione Campania e gli organi preposti alla vigilanza.

Oggi è la giornata dell’indignazione e della rabbia, oggi è la giornata dello sciopero. Crediamo che questo Governo debba subito convocare le parti sociali, le organizzazioni sindacali per confrontarsi su che tipo di impresa e di organizzazione del lavoro si vuole favorire in questo Paese”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, a margine del presidio promosso davanti alla sede della Prefettura in piazza del Plebiscito da Feneal Filca e Fillea contro le morti sul lavoro, in concomitanza con lo sciopero di otto ore che ha fermato l’attività nei cantieri della metropolitana. “Esiste – ha ricordato Ricci – un sistema fatto di migliaia di appalti e subappalti, c’è bisogno di formazione, di investimenti, di assunzioni negli organi di vigilanza e prevenzione. Esiste anche un’ altra emergenza: se leggiamo le dichiarazioni dei familiari dell’ultima vittima in ordine di tempo, si parla addirittura di un lavoro per una grande professionalità che probabilmente vedeva rinnovare periodicamente il proprio rapporto di lavoro”. “Il tema prioritario – ha aggiunto Ricci – è questo: la precarietà e la dignità dei lavoratori hanno un costo che non può essere pagato con la vita. Il Governo affronti l’emergenza, anche da un vista normativo immediato, perché davvero oggi si ha la sensazione che le responsabilità non si individuano e si giochi allo scaricabarile”. “Sono anni – ha ricordato Antonio Altobelli, della segreteria Cisl Napoli – che facciamo una campagna di sensibilizzazione contro le morti e contro gli incidenti sul lavoro. Adesso basta. Occorrono più responsabilità, più formazione, più controlli sui luoghi di lavoro, più prevenzione. Una nuova cultura della sicurezza che favorisca la percezione del rischio”. “E’ una strage – ha affermato Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania e Napoli – lo sciopero degli edili di Napoli è la dimostrazione che soprattutto qui bisogna contrastare l’illegalità e soprattutto i subappalti senza nessuna regola, senza nessun controllo. Noi continueremo questa mobilitazione finché non avremo ottenuto risposte concrete. Questo è il sindacato: mobilitazione e accordi”.