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Napoli – E’ morto, all’età di 99 anni, lo scrittore Raffaele La Capria. Vincitore, tra l’altro del premio Strega nel 1962 con il suo capolavoro ‘Feriti a Morte‘, era nato a Napoli nel 1922 e dal 1950 viveva a Roma. Tanti i messaggi di cordoglio.

La scomparsa di Raffaele La Capria priva Napoli di uno dei suoi più acuti interpreti e di uno dei suoi più intriganti narratori“. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. “I suoi romanzi, dal memorabile ‘Ferito a morte’ del 1961 sino ai più recenti, le sue intense raccolte di racconti, le stilisticamente efficaci scritture autobiografiche, le eleganti traduzioni di scrittori cruciali per la modernità hanno sempre rappresentato punti di vista originali e provocatoriamente divergenti sulla contemporaneità – sottolinea – Nell’esprimere la mia vicinanza al dolore dei familiari e degli amici di ‘Dudu’ a nome di tutta la città, sono sicuro che le scritture di La Capria saranno sempre impareggiabili strumenti di comprensione del mondo che ci circonda e soprattutto continueranno a restituire un potente sguardo obliquo e perciò rivelatore della complessità della nostra città. Sarà dovere di questa Amministrazione omaggiarne la memoria“.

Con Raffaele La Capria scompare dalla vita terrena un grande intellettuale napoletano, rimarranno le sue opere, i suoi scritti, la sua anima con radici profonde nella nostra terra“. E’ il messaggio di cordoglio dell’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

Con Raffaele La Capria si spegne non solo una delle più acute figure di intellettuale del Novecento, ma anche e soprattutto un grande analista e narratore della sua Napoli, verso cui continuava a dirigere lo sguardo“. Così la senatrice Valeria Valente (PD), commenta la morte a 99 anni dello scrittore Raffaele La Capria. “Con la sceneggiatura di ‘Le mani sulla città’ aveva dato voce a quella delusione civile e culturale che lo aveva spinto a trasferirsi a Roma, eppure il suo rapporto d’amore con Napoli non si è mai interrotto, offrendoci sempre nuove angolazioni da cui guardare alla città“, aggiunge Valente. “La Capria è stato un esempio e un maestro per tanti giovani scrittori napoletani, una ‘scuola’ elettiva che in questi ultimi anni sta tornando a far fiorire la cultura a Napoli, segno dell’eredità feconda di questo autore sofisticato ma mai artefatto“, conclude la senatrice.

Con Raffaele La Capria perdiamo un grande scrittore e una delle voci più autorevoli della cultura italiana del secondo novecento. Un autore acuto e originale che, con eleganza e senza sconti, ha saputo raccontare e indagare l’intimità dell’animo umano e la complessità della società italiana. Napoli è sempre stata al centro della sua vasta produzione artistica, una città che ha amato, di cui ha saputo descrivere le emozioni e che non ha mai smesso di meravigliarlo. Mi stringo al dolore dei familiari e degli amici in questa triste giornata“. Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini esprime il cordoglio per la scomparsa a 99 anni dello scrittore Raffaele La Capria.

Napoli perde un altro pezzo importante della sua storia e della sua anima più autentica, con la morte di Raffaela La Capria la nostra città resta ancora più orfana” è quanto ha dichiarato Giovanni Sgambati, segretario generale della UIL Campania, a proposito della scomparsa dello scrittore napoletano. “La Capria non si è fatto amare solo come scrittore, “Ferito a morte” lo vide vincitore dello “Strega”, ma soprattutto come sceneggiatore di film denuncia che sono trame indimenticabili della storia e delle ombre di Napoli e del Sud, come “Le mani sulla città” e “Cristo si è fermato ad Eboli” di Francesco Rosi, ma anche di altri film di registi di grande spessore come la Wertmuller, Comencini e Patroni Griffi. Adesso con la sua dipartita – conclude SgambatiNapoli perde un’altra sua voce e perde uno sguardo sempre attento sulla città. La UIL esprime il suo cordoglio e saluta un grande maestro“.

Con la scomparsa di Raffaele La Capria Napoli perde una delle sue voci più raffinate e rappresentative. Il suo romanzo “Ferito a morte” e la sceneggiatura del film “Mani sulla città” di Francesco Rosi sono le due opere con cui è cresciuta la mia generazione. Raffaele La Capria celebrava la complessità di Napoli con il suo languore e frenesia. Oggi Napoli perde uno degli autori più importanti della letteratura italiana del 900“. Lo afferma in una nota il senatore Sandro Ruotolo.

Lo stimavo molto, il suo Ferito a morte è un libro immortale“: così lo scrittore Ferdinando Camon ha commentato con l’ANSA la scomparsa di Raffaele La Capria, avvenuta oggi . “E’ giusto ricordarlo, e in molti ora lo stanno facendo“, ha proseguito l’autore veneto, “questo dimostra che per uno scrittore non è importante produrre molto, ma basta scrivere un capolavoro“.

Non posso definirmi amica intima, non vorrei offendere nessuno, ma buona conoscente: con Raffaele ci eravamo incontrati grazie a un suo editore tanti anni fa si. Amava chiacchierare, non veniva alle mie famose cene in casa, preferiva vederci per pranzo in compagnia al ristorante, lunghe chiacchiere, sulla nostra Napoli ma non solo, sul cinema, sui libri, la politica, la letteratura, il teatro. Era amabile, signore fino al midollo con chi voleva, poi si finiva anche con il parlare di cibo, sempre molto ironico“. L’attrice, Marisa Laurito ricorda così Raffaele La Capria, scomparso oggi a Roma a 99 anni, che definisce “una delle intelligenze più vive della cultura italiana“, uno “degli ultimi grandi leoni che ci lasciano e che – tiene a dire – hanno dato tanto al nostro paese“. Poi, aggiunge, “La nostra Napoli l’aveva lasciata come me, io tornavo spesso. Quest’anno in verità aveva promesso che sarebbe venuto a casa mia e io gli avevo detto che gli avrei fatto trovare il ragù e la genovese. Poi sono stata spesso fuori, pochissimo a Roma“. Laurito ci tiene a dire: “Ho perso tanti amici negli ultimi anni, da Luca de Filippo amico anche lui di Raffaele a Gigi Proietti, e prima Luciano de Crescenzo, tutti grandi intellettuali. Ma dico anche non dimentichiamoli dopo un anno magari, fanno parte del nostro patrimonio culturale tramandiamoli ai nostri nipoti alle nuove generazioni“. E conclude: “Non a caso l’ho inserito nel mio palinsesto ideale, insieme a De Filippo, Arbore e Totò quando ho fatto la mia domenica su Rai Storia“.

La notizia della scomparsa di Raffaele La Capria mi riempie di intenso dolore. Egli è stato uno straordinario e finissimo scrittore, che con la sua opera ha onorato la letteratura e la cultura italiana, e rappresentato vividamente la nostra Napoli. Raffaele, il caro Dudù, è stato un fraterno amico per 80 anni, dal nostro comune giovanile impegno intellettuale al quale partecipava con la sua appassionata conoscenza della letteratura americana contemporanea. Da allora è sempre stato e resterà presente nel mio affetto e nella mia memoria. Ai figli, ai famigliari e amici invio, assieme a mia moglie Clio, le più sentite condoglianze“. Così una nota del Presidente emerito Sen. Giorgio Napolitano.

Raffaele La Capria ha attraversato il secolo e lo ha raccontato grazie al suo impegno nella letteratura, nel teatro e nel cinema. I suoi affreschi hanno definito in maniera acuta e originale la società italiana“, lo scrivono in una nota le deputate e i deputati M5S della Commissione Cultura della Camera. “Uomo dalla profonda preparazione intellettuale, è stato traduttore raffinato, scrittore prolifico e premiato, a partire dal Premio Strega vinto nel 1961, condirettore della rivista letteraria Nuovi argomenti, autore di programmi tv e sceneggiatore di numerosi film, fra cui il capolavoro di Francesco Rosi ‘Le mani sulla città (Leone d’Oro a Venezia). Con la scomparsa di La Capria la cultura italiana perde un intellettuale lucido e limpido che ci lascia però una immensa testimonianza con le sue opere“, concludono.

Profondo cordoglio per la scomparsa di Raffaele La Capria, grande scrittore e saggista, tra i più grandi narratori contemporanei. Il suo capolavoro “Ferito a morte” gli valse la vittoria del Premio Strega. La sua sceneggiatura del film capolavoro di Rosi “Le mani sulla città” fu premiata con il Leone d’Oro alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia“. Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. “Tra le caratteristiche di La Capria l’acuta capacità di analisi, la bellezza coinvolgente della sua scrittura, la passione civile che ha sempre ispirato il suo lavoro, l’amore per Napoli alla quale è rimasto sempre legatissimo. Gratitudine e riconoscenza. Una abbraccio a congiunti, amici e compagni d’arte“, aggiunge De Luca.