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Napoli – Scuole chiuse e studenti a casa. Da oggi e fino al 14 marzo gli studenti campani delle scuole di ogni ordine e grado sono nuovamente in didattica a distanza. Lo ha deciso il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca con un’ordinanza firmata nella mattinata di sabato.

Un rinnovato stop che ha spinto il Coordinamento scuole aperte Campania a depositare, questa mattina, un nuovo ricorso al Tar e ad inviare una lettera al presidente del Consiglio Draghi e al ministro dell’Istruzione Bianchi “affinchè – si legge nella missiva – arrivi anche al Governo il grido di dolore dei bambini e dei ragazzi della Campania che ormai da un anno non vanno più a scuola”. Nella lettera i genitori No Dad campani scrivono: ”Una delle regioni più popolose d’Italia, con i più alti tassi di abbandono scolastico e con irrisolte problematiche di carattere sociale ed economico, si è presa il lusso di considerare la scuola come un servizio aggiuntivo e superfluo, meno importante anche di una ludoteca. Ci siamo rivolti alle autorità giudiziarie e siamo anche riusciti a riportare in classe i nostri ragazzi, tuttavia, in Campania le sentenze sono carta straccia”.

Diversi in questi mesi, i ricorsi contro le ordinanze regionali e di alcuni Comuni presentati dal Coordinamento per ottenere la riapertura delle scuole. Ricorsi vinti e a seguito dei quali ad esempio lo scorso 1 febbraio si era avuto il ritorno in classe degli studenti delle superiori, in Dad in Campania dal 16 ottobre 2020. ”Far valere i propri diritti è considerato – prosegue la lettera – solo un fastidio ad opera di una classe di genitori buontemponi ed irresponsabili”. 

Il Coordinamento dei genitori No Dad ricorda che il governatore “De Luca, chiude tutte le scuole di ogni ordine e grado in virtù di un trend nazionale e per la possibilità per il personale scolastico di fare i vaccini. Le diciamo soltanto che nella stessa ordinanza dichiara che nella fascia 0-2 anni non ci sono casi in aumento ma le scuole dell’infanzia sono ugualmente state chiuse. De Luca ritiene evidentemente che i genitori campani non lavorino o siano nella possibilità di lasciare il proprio impiego – aggiungono – per assecondare le scelte settimanali della Regione se non dei singoli Comuni che ormai chiudono le scuole in via preventiva, per paura, anche con zero o 1 contagio, violando qualsiasi ragionevolezza e legge nazionale”. Nel concludere la lettera, il Coordinamento invoca ”i poteri sostitutivi del Governo ai sensi dell’art 120 della Costituzione affinché la Campania torni ad essere parte dell’Italia”.