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Scampia (Na) – “Con l’olio si curano anche le ferite”. Antonella Leardi mamma di Ciro Esposito spiega così quei sei ulivi che stamattina sono stati piantati in ricordo di suo figlio. Alberi della vita. Uno per ogni anno che Ciro non c’è più. Come radici nel terreno il suo ricordo continuerà a vivere e germogliare in via Ghisleri, a Scampia. “E’ stata un’ idea del padre – racconta ad Anteprima 24 -. Abbiamo scelto l’ulivo perché è un alberto forte, rappresenta la vita”. Gli alberi sono stati piantati di fronte l’autolavaggio dove lavorava Ciro. “Mio figlio non verrà mai dimenticato e noi combatteremo sempre per la giustizia. Sei alberi da piantare come segno di qualcosa che rimane vicino a noi. Come segno di qualcosa che nasce e fiorisce. Un albero di ulivo, forte e resistente. Ciro vive nel cuore di chi lo ama ma sopratutto vive nel messaggio che ha lasciato. Mi auguro che questi alberi crescano forti e robusti e quando le persone passeranno davanti all’autolavaggio si ricorderanno della nostra missione”.

Vita e ricordo insieme. Insieme ad Antonella e al marito Giovanni i ragazzi dell’associazione Ciro Vive impugnano le pale e scavano nel terreno con forza e tenerezza perché la memoria non abbia mai fine. Sono passati sei anni da quel 3 maggio del 2014 e dalla finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. A poche ore dal calcio d’inizio si verifica uno scontro tra ultras. Daniele De Santis, ultrà romanista, spara dalla sua pistola e ferisce Ciro Esposito. Dopo 53 giorni di agonia il tifoso del Napoli muore il 25 giugno 2014. Una data indelebile nel cuore della sua famiglia e dei napoletani, appassionati di calcio e non. Anche quest’anno a sei anni dalla sua scomparsa, Napoli ha così ricordato il giovane tifoso partenopeo.