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Napoli – La guardia di finanza di Torre Annunziata ha eseguito un decreto di sequestro preventivo d’urgenza nei confronti di un giudice di pace, Antonio Iannello, arrestato il 27 settembre scorso, insieme ad altre 22 persone, per corruzione in atti giudiziari. Il provvedimento si inquadra in un più ampio contesto di indagine che ha consentito di ricostruire un quadro indiziario dal quale emerge «una sistematicità di condotte di corruzione in atti giudiziari», scrive la guardia di finanza di Napoli – da parte di diversi giudici di pace, numerosi avvocati e svariati consulenti tecnici, con riferimento a pratiche e contenziosi su incidenti stradali, in alcuni casi caratterizzati da profili di falsità. Secondo quanto ricostruito dai militari l’ attività si basava, in prima battuta, in un «accordo» illecito tra il giudice di pace e l’avvocato di parte che condividevano la scelta di un perito “compiacente” al quale affidare la consulenza oltremodo favorevole. Il tecnico da un lato provvedeva a elargire la prima parte della “mazzetta” al giudice di pace «in segno di riconoscenza per la nomina ricevuta» dall’altro riceveva un compenso dall’avvocato per una perizia favorevole. In un’ultima fase veniva redatta una versione «congiunta» della sentenza, concordata dall’avvocato e dal giudice di pace, che riscuoteva dal professionista la seconda parte della tangente. L’importo variava in ragione del risarcimento sentenziato. Per questo è stato sequestrato un vero tesoro di oltre un milione e mezzo di euro.