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I campioni del Napoli e l’Inter finalista di Champions in prima fila; Milan e Atalanta, rinnovate grazie al beneficio dei tanti soldi della Premier, in seconda; Lazio e Juventus in terza, Roma e Fiorentina in quarta. Il gran premio della serie A parte la prossima settimana rispettando in gran parte il responso della scorsa stagione. Nel gruppo di centroclassifica, che non dovrebbe temere scivolate pericolose, ci sono in quinta fila Torino e Sassuolo e in sesta Monza e Udinese. Le altre, in forma decrescente, saranno impelagate in zona retrocessione: in settima fila si possono prevedere Bologna e Salernitana, in ottava Empoli e Genoa, in nona Lecce e Cagliari mentre in decima ci sono Verona e Frosinone, che al momento sembrano le meno competitive.
Manca una settima al via della stagione, ma anche oltre due settimane alla chiusura del mercato, pero’ il terremoto provocato dalle dimissioni di Roberto Mancini dalla nazionale colpiscono anche la serie A, con tante squadre che hanno investito su giocatori del club Italia, chiamato a breve ad impegni molto gravosi. Rispetto a domenica scorsa, Napoli e Lazio hanno risolto alcuni nodi, la Juve sembra ormai lontana dalla cessione di Vlahovic o Chiesa (non e’ tuttavia da escludere un nuovo colpo di scena), la Fiorentina ha piazzato una serie di ingressi importanti mentre la Roma continua a rimanere al palo. Molte piccole segnano il passo aspettando di poter riempire le caselle vuote con prestiti e cessioni a prezzi stracciati. La lotta per lo scudetto e le posizioni di preminenza riguardano le sette che partecipano alle coppe oltre alla Juventus, col dente avvelenato per la penalizzazione subita.
Il Torino prova a inserirsi dopo i tentativi infruttuosi degli ultimi anni. Il Monza di quest’anno, in grado di creare la sorpresa, puo’ essere il Genoa di Gilardino. Molto dura sara’ la lotta per restare lontani dalla zona salvezza. Il quadro complessivo comincia a delinearsi nitidamente, lontano anni luce dai colpi a ripetizione della Premier, che e’ partita con la solita doppietta di Haaland e la prodezza sprint di Tonali, o dai fuochi d’artificio della Saudi League, nuovo eldorado di giocatori famosi e procuratori, che ha appena consentito a Ronaldo di mettere in bacheca il 34/o trofeo. In arrivo c’e’ anche Neymar che ha ricevuto un’offerta da nababbo (160 mln per due anni). In Liga Bellingham gia’ si e’ preso il Real Madrid, in Francia problematico avvio per il Psg di Luis Enrique (che ha comunque reintegrato Mbappe’), mentre esordio choc per Kane e Kim nel Bayern travolto in Supercoppa dal Lipsia di Dani Olmo.
Mancano ancora dei tasselli alle protagoniste della serie A: all’Inter serve un attaccante e un altro difensore, il Napoli sta per chiudere il cerchio con Gabri Veiga, la Juve ha l’enigma Pogba e rimane sullo sfondo la questione Lukaku. Stanno bene Milan, Atalanta, Lazio e Fiorentina mentre la Roma deve inserire quattro o cinque tasselli (Paredes, Renato Sanches e Zapata dovrebbero materializzarsi a breve). Osimhen mette in palio il suo titolo nella classifica marcatori, inseguito da Lautaro e Leao. Dei goleador con oltre dieci reti non e’ andato via nessuno, solo Nzola e’ passato dallo Spezia alla Fiorentina. Tra i nuovi incuriosiscono i figli d’arte Thuram e Weah, gli emergenti Toure’ e Beltran, gli azzurri Scamacca e Retegui.
L’avvio della Coppa Italia e’ stato nefasto per l’Empoli, eliminato dal Cittadella.
Più difficile per il calcio italiano sara’ ripetere gli eccellenti risultati nelle coppe. E’ mancato il successo, ma tre squadre sono arrivate in finale, cinque in semifinale, di cui tre nella Champions vinta a fatica dal Manchester City su un’eccellente Inter. La stagione si chiudera’ poi con i campionati europei la cui fase di qualificazione e’ cominciata male per l’Italia col ko con l’Inghilterra. Ma in ogni girone ne passano due, quindi il sostituto di Mancini (probabilmente Conte o Spalletti) ha la concreta possibilita’ di qualificarsi e gli azzurri potranno cosi’ mettere in palio il titolo conquistato a Londra cancellando, in parte, le amarezze dei due ultimi flop mondiali.

Lo scudetto atteso 30 anni è stato festeggiato come meritava, ma strada facendo si sono persi il timoniere Luciano Spalletti, l’architetto del mercato Giuntoli, attratto dalla ricostruzione della Juventus, e il perno della difesa Kim, passato al Bayern per 50 milioni. A dirigere il Napoli campione d’Italia è stato chiamato il giramondo Rudi Garcia, che si e’ trovato a gestire una situazione complicata: e’ difficile fare meglio dello scudetto e la preparazione e’ stata ostacolata da una serie nefasta di affaticamenti e infortuni, che hanno coinvolto Osimhen, Anguissa, Lobotka suscitando qualche polemica, insieme ai risultati non esaltanti dei primi test.
De Laurentiis ha giudicato irragionevole investire il ‘malloppo’ della clausola di Kim per un difensore, e quindi ha scartato i nomi di Kilman e Danson, per poi depennare anche Mavropanos. Con 10 milioni ha optato per un giovane brasiliano, Natan, abile a chiudere ma ben dotato anche in impostazione.
Toccherà a Ostigaard e Juan Jesus tenerlo a balia per arrivare poi a fare coppia con Rrahmani. La squadra, se tornerà al rendimento dello scorso anno, non ha bisogno di aggiungere molto all’organico collaudato magistralmente gestito da Spalletti.
Zielinski ha rinnovato il contratto ma il Napoli ha l’impressione che potrebbe partire comunque per l’Arabia.
Per cautelarsi, visto che per Koopmeiners l’Atalanta ‘spara’ 50 mln, si sta avvicinando al quotato spagnolo del Celta Gabri Veiga, che potrebbe giocare anche esterno offensivo se Lozano, in scadenza di contratto, dovesse andare via. Intanto pero’ De Laurentiis si e’ aggiudicato un tuttocampista capace di destreggiarsi nei tre ruoli del centrocampo, lo svedese Cajuste, un corridore dotato di buona tecnica. Meno problemi ha l’attacco con la premiata ditta Osimhen-Kvara che vuole continuare a stupire. Col nigeriano e’ stato raggiunto un soddisfacente accordo che ha allontanato le lusinghe arabe. Simeone e Raspadori sono stati riscattati e avranno sempre piu’ spazio. Per l’altra fascia c’è Politano e, se arriverà, Gabri Veiga.