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Napoli –“Devo dire che all’inizio quando arrivò non mi prendeva in considerazione e dunque chiesi di essere ceduto, ma il club si oppose. Poi iniziò a farmi giocare e io pur di non uscire dai titolari giocavo anche se quando ero sfinito. In ogni caso Sarri mi ha trasmesso un’altra visione del calcio, anche se certi suoi allenamenti senza opposizione sono davvero da pazzi”.Il difensore del Napoli Kalidou Koulibaly al portale So Foot, svela il retroscena sul rapporto iniziale con Maurizio Sarri. Continua con la reazione di De Laurentiis quando lo vide per la prima volta dopo averlo acquistato dal Genk“Voleva uno sconto perché ero dieci centimetri più basso di quanto aveva letto su Internet”. Questioni di centimetri quindi, quei centimetri che hanno permesso poi al senegalese di staccare più in alto di tutti allo Stadium di Torino e portare il Napoli ad un passo dallo scudetto. Il difensore racconta gli aneddoti della sua avventura in azzurro, in una lunga intervista rilasciata al portale francese.

Scudetto –Lo scudetto lo abbiamo perso contro Sassuolo, Milan e Chievo Verona, tre squadre che avremmo dovuto battere. Va anche detto che giocare sempre dopo la Juve non era facile, perché influisce sulla pressione per il risultato. Capisco che fossero in Champions, eppure ad un certo punto sono usciti e per noi continuare a giocare dopo è stata dura psicologicamente, come anche assistere alla sconfitta dell’Inter negli ultimi minuti”.

Benitez –Mi chiamò ma gli riattaccai in faccia due volte, pensavo fosse uno scherzo. Benitez mi diede una lezione con bicchieri e forchette al posto di difensori e attaccanti. E mi chiedeva come mi sarei mosso. In quindici minuti ho imparato un sacco di cose”.

Razzismo – “Difficile far finta di niente. Ma quel giorno un bambino laziale si scusò per quanto successo. Gli regalai la maglia. La volta dopo i tifosi del Napoli vennero allo stadio con delle maschere con il mio volto ritratto. La prova che mi sono vicini. Il problema è di tutto il Paese e anche i napoletani lo subiscono, perché gente del sud”.

Gol alla Juventus – “Non mi ricordo più cos’è successo dopo il gol. Per me è importante restituire l’affetto della gente. Da franco-senegalese ho amato anche Marius Trésor, Desailly, Thuram. Non solo perché neri, ma anche perché si sono integrati in Francia”.

Futuro – Ho ancora tre anni di contratto, vedremo. Peccato che Reina sia andato via”.