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Napoli – La storica sartoria teatrale Canzanella è stata abbandonata dalle istituzioni con il Comune che ha invitato la sartoria allo sfratto dei locali precedentemente concessi in comodato d’uso.

Queste le parole di Nino Simeone, presidente della Commissione Trasporti e Infrastrutture“La storica sartoria teatrale napoletana Canzanella non può e non deve essere abbandonata dalle istituzioni. Stiamo parlando di una attività di eccellenza conosciuta a livello mondiale, che custodisce un immenso patrimonio sartoriale, con oltre 15000 costumi scenici indossati da artisti di fama internazionale. Il Comune di Napoli dovrebbe proteggere un simile patrimonio invece cosa fa? Intima alla sartoria Canzanella lo sfratto dai locali che gli erano stati concessi in comodato d’uso, dimenticando che la crisi legata alla pandemia ha colpito gravemente il mondo dello spettacolo con la chiusura dei teatri di tutto il mondo.

Ho ritenuto pertanto opportuno scrivere all’assessore al Patrimonio del Comune ma anche al presidente della Regione Campania, chiedendo al primo di attivarsi per trovare una adeguata sistemazione alla storica attività ed al presidente De Luca di farsi carico di un progetto di musealizzazione della sartoria teatrale per non disperdere l’immenso patrimonio di abiti scenici. Bisogna che questi grandi artigiani che hanno portato con orgoglio Napoli nel mondo abbiano una mano tesa dalle istituzioni”.

Anche Gianfranco Gallo ha preso le difese della storica sartoria con un post sul proprio canale social: “Leggo che vogliono sfrattare la sartoria di Enzo Canzanella, a farlo dovrebbe essere il Comune. Enzo e Davide , la CTN tutta, sono un pezzo di cuore, ma oggi questo importa poco. Oggi si passa su tutto come un trattore su un parquet. Non esiste buonsenso, non esiste cura, maniera, non esiste niente e per questo, come diceva Eduardo, “niente” siamo diventati, ci siamo riusciti. Io non spero, io esigo che si faccia di tutto per evitare che centinaia di costumi sui quali Enzo e i suoi hanno perso migliaia di giorni e qualche diottria a forza di cucire, facciano la fine di un palazzo sequestrato e lasciato al vento. Oggi la CTN è all’interno della struttura di Sant’Eligio, abbandonata totalmente da decenni. Oggi chissà perchè se ne ricordano.

Nel 2012 organizzai una rassegna teatrale all’interno del chiostro, inutile dire quel che dovetti passare. Un’altra volta dovetti far firmare lettere ai miei amici artisti perchè pioveva all’interno di un sito dove Suor Caterina faceva il doposcuola ai bambini del Mercato. Dunque a me non importa nemmeno se i costumi siano di Eduardo o di chissà chi, si veda la fine che hanno fatto i cimeli che De Simone voleva donare al Comune di Napoli. Io vorrei che si trovasse una soluzione per la sartoria della famiglia Canzanella, memoria storica e testimonianza di una dedizione assoluta al Teatro. Già da solo Enzo e il suo cane (Filippo o Pippo non ricordo) che insieme sono la sintesi perfetta tra futurismo e tradizione, valgono tutto l’impegno di chiunque possa fare qualcosa”.