- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

È stato recuperato il corpo dell’ultimo lavoratore disperso nell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi al lago di Suviana, in provincia di Bologna. È stato ufficialmente identificato. È Vincenzo Garzillo, 68enne napoletano, unico che ancora mancava all’appello. Il suo corpo è stato trovato al piano meno nove dell’impianto, in corrispondenza della turbina.

Si è pregato e sperato nel quartiere di Pianura a Napoli. Non solo nel parco residenziale al cui interno si trova l’abitazione di Vincenzo Garzillo, l’ultimo dei dispersi della strage della centrale idroelettrica di Bargi, dove familiari e amici si sono stretti attorno alla moglie Patrizia Buonomo e alla figlia dell’uomo, Fara, mentre il fratello della giovane, Mario, si era recato a Suviana, in Emilia per seguire da vicino le fasi di ricerca. Questa mattina la notizia che nessuno voleva ricevere, la conferma del ritrovamento del corpo di Garzillo ha scosso infatti anche tutti i commercianti e gli altri residenti della zona che conoscevano lo scomparso. Dolore e commozione i sentimenti dominanti.
L’uomo, 68 anni, ex dipendente Enel, da un anno e mezzo in pensione dopo 46 anni, era partito martedì scorso di mattina da Napoli per Bologna da dove aveva noleggiato un’auto per raggiungere la centrale. Era particolarmente richiesto per la sua esperienza e veniva chiamato per svolgere le sue consulenze in materia di grandi impianti idroelettrici. Garzillo, quando lavorava per Enel nella Centrale di Presenzano (Caserta) si occupava in particolare della riattivazione dei macchinari delle centrali idroelettriche. Compito che da un anno svolgeva per la Lab Engineering, ditta di Ortona (Chieti), che si occupa di metanodotti, impianti di perforazione e produzione di olio e gas, e di tecnologie innovative. Nella sua qualità di esperto è stato mandato a Suviana per supervisionare alle operazioni di riattivazione delle macchine.