Più di due anni dopo e a soli 7 mesi dalle nuove elezioni, anche per lei non è più tempo di tagli: bensì di ‘cuci’. A De Magistris serve come il pane cercare di rattoppare i brandelli del suo mantello arancione. Prima di tutto perchè, entro aprile, deve affrontare in consiglio comunale l’ultimo, grande ostacolo della sua vita spericolata a Palazzo San Giacomo: deve far approvare il bilancio. E poi, perchè in vista delle prossime elezioni comunali (a Napoli) e regionali (in Calabria, dove è impegnato personalmente nella corsa alla poltrona di Governatore) di tutto ha bisogno tranne di mostrarsi isolato.
Tant’è che, in vista di un riposizionamento degli arancioni a Napoli e di una sua coalizione in Calabria, l’ex pm si è già detto disponibile a sacrificare la candidata sindaco che aveva lanciato senza alcun confronto lo scorso ottobre: Alessandra Clemente.
Dopo aver perso traumaticamente l’assessora De Majo, rappresentante di Insurgencia all’interno della lista DeMa (che molto ha avuto da ridire proprio sulla scelta solitaria di lanciare il nome della Clemente come suo successore), non è tempo di atri tagli. Ma di ricucire quello che si può.