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Napoli – Omicidio colposo. Ecco il verdetto implacabile. Quando fece inversione di marcia in Tangenziale a Napoli, con la sua “Clio” grigia, non era lucido, non poteva esserlo. Era offuscato dai fumi dell’alcool che aveva bevuto durante una festa in discoteca dove era Dj della serata ed era stato tutta la notte a “pompare” musica. Per queste ragione, dopo una super perizia disposta dai giudici della Terza Corte d’Assise d’Appello di Napoli, Nello Mormile, è stato condannato per omicidio colposo e non volontario come in primo grado, e così la pena da venti anni è “crollata” a 10.

Questo il verdetto pronunciato questa mattina per il 30enne napoletano che il 14 luglio del 2016, con una manovra drammatica si andò a schiantare con l’auto che procedeva contromano, uccidendo la fidanzata Livia Barbato che era accanto a lui e Aniello Miranda, che procedeva nel senso giusto a bordo della sua auto per andare al lavoro in un  panificio dell’area Flegrea. L’impatto, ripreso dalle telecamere di sorveglianza avvenne all’altezza di Agnano. Il giovane che in primo grado dichiarò di “avere avuto un vuoto” e di non “ricordare nulla”, non ha detto una parola. Accolta la tesi degli avvocati Stefano Montano, Gaetano Baccari e Gaetano Porto che sin dal primo momento avevano cercato di dimostrare che Nello non voleva uccidere nessuno e che quella inversione ad “U” era avvenuta in un momento di mancanza totale di lucidità.