- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Per la tassa di soggiorno, il Comune di Napoli informa di aver incassato oltre 34 milioni di euro in 3 anni. “Ma non ci hanno comunicato come vengono impiegate queste risorse” dicono all’associazione Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli. Gli introiti sono stati specificati a seguito di istanza di accesso civico generalizzato. Nell’accogliere la richiesta dell’associazione, Palazzo San Giacomo dettaglia gli importi. Per il 2021, l’incasso contabilizzato è di 6,2 milioni. Nel 2022 la somma è più che raddoppiata: 13,6 milioni. E nel 2023 si arriva a 14,5 milioni, peraltro con una postilla. Il dato dell’anno scorso è parziale, mancando i versamenti del quarto trimestre. Quindi la cifra è ancora più alta. Secondo le stime di Cittadinanza Attiva, potrebbe attestarsi sui 20 milioni. A questi si aggiungerebbe l’incasso della tassa di sbarco. L’imposta aeroportuale è oggetto di un contenzioso. In primo grado, il Tar ha però respinto il ricorso di Gesac, gestore dello scalo di Capodichino, e delle compagnie aeree.

Insomma, i ricavi sono assai sostanziosi. Ma per Cittadinanza attiva il punto è un altro. Nell’istanza di accesso, si chiedeva non solo l’incasso effettivo. Ma anche l’elenco analitico “di tutte le spese effettuate e/o finanziate con i proventi” della tassa. La seconda informazione non risulta pervenuta. E l’associazione, pertanto, considera incompleta la risposta. Ciò nonostante non si dà per vinta. “Cittadinanza Attiva in Difesa di Napoli – spiegano – continuerà a richiedere le modalità di utilizzo di questa imposta”. E si ricorda “che il gettito, vertiginosamente aumentato nell’ultimo periodo, andrebbe utilizzato per migliorare i ‘servizi ai turisti’ come la pulizia delle strade, lo spazzamento, il decoro, il verde ed il trasporto pubblico”. In pratica, “con questi enormi fondi dovremmo avere le strade del centro tirate a lucido con centinaia di operatori al lavoro”. Il riscontro invece sarebbe tutt’altro. In attesa, comunque, di conoscere l’impiego dei proventi.

Un piccolo indizio giunge da una delibera di variazione bilancio, visionata da Anteprima24. Il consiglio comunale l’ha approvata lo scorso dicembre. L’atto destina altri 122.000 euro a consulenze specialistiche, per interventi manutentivi nell’area cultura. La somma riservata agli incarichi è così aumentata a 342.000 euro. Sono tutti soldi provenienti dalla tassa di soggiorno. Il prelievo riguarda altri capitoli, finanziati dalla stessa imposta. Si tratta dell’acquisto di arredi per le biblioteche, e la realizzazione di software per gestire bandi di concessione tributi. Ma è solo una goccia nel mare.