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Napoli – Niente tavolini, né nuove occupazioni di suolo per bar e ristoranti. Il Tar frena il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris – per la seconda volta – e sospende l’ordinanza sindacale (n.249 del 4 giugno 2020 “Misure straordinarie per la sicurezza e per la ripresa delle attività commerciali”) emanata per concedere gratuitamente nuovi spazi ai titolari dei locali fino al 31 ottobre.  Accolto il ricorso del Comitato Chiaia Viva e vivibile, rappresentato dall’avvocato Luca Tozzi contro il Comune di Napoli.  Per il Tar non solo non ci sono motivazioni di urgenza per giustificare l’ordinanza sindacale. Ma neanche per giustificare che il sindaco abbia deciso di sorpassare il Consiglio comunale.

“Non sembra ravvisabile alcuna ragione di urgenza qualificata nell’immediata esecutività del detto atto sindacale – si legge tra le motivazioni nel decreto di sospensione a firma del presidente dalla quinta sezione del tribunale amministrativo, Maria Abbruzzese -. Tale non essendo neppure il riferimento alla mancata discussione del punto relativo alle misure in questione nella seduta consiliare del 3 giugno 2020, che, nel mentre conferma la necessità dell’ineludibile passaggio consiliare, a tutela del controllo democratico dell’esercizio dei poteri regolamentari, non giustifica affatto, l’immediata operatività della contestata disciplina derogatoria e acceleratoria, in un quadro che tuttora richiede il penetrante controllo pubblico anche delle attività economiche in ragione del persistente stato di emergenza sanitaria”. Inizialmente infatti il provvedimento era una delibera di giunta da discutere  e votare nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, in quanto va modificato il regolamento comunale cosiddetto Dehors sulle attività commerciali. Consiglio saltato per mancanza del numero legale, non avendo più il sindaco una maggioranza. Motivo per cui l’ex pm aveva deciso di trasformare la delibera in un’ordinanza immediatamente eseguibile. Dando così il via libera a nuove occupazioni con tavolini, ombrelloni, pedane in numerosi spazi pubblici “per dare respiro agli operatori commerciali – aveva spiegato de Magistrisduramente colpiti dall’emergenza Covid-19 e che non possono più aspettare”. Non la pensa così il Tar bocciando la linea adottata dall’amministrazione comunale con concessioni “in carenza di alcuna verifica effettiva, nelle molte e diversificate aree interessate, degli ineludibili profili di tutela di sicurezza pubblica, anche connessi al traffico veicolare, e dei beni storico-artistici e dunque senza alcuna garanzia, allo stato, di controllo dei detti profili, ingenerando il dubbio circa l’esposizione a pericolo di tali beni protetti”. Dubbi anche sull’accertamento tecnico “effettuato da un gruppo di lavoro interdirezionale, di cui non sono meglio precisati, tra l’altro, né la competenza né i criteri di valutazione della detta compatibilità delle richieste con l’area individuata”. Sospese quindi le nuove occupazioni. “L’udienza – come fa sapere anche l’avvocato Tozzi – è stata fissata per il prossimo 7 luglio”.

Intanto l’ex pm de Magistris è costretto ad incassare il secondo colpo: il Tar nei giorni scorsi aveva ‘bocciato’ anche l’ordinanza sindacale sugli orari di apertura dei baretti e sulla somministrazione degli alcolici, dando ragione di fatto alla Regione Campania. Stoppata quindi la prima ordinanza post-Covid del sindaco, ed ora anche la seconda.