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NAPOLI – Un regolamento per avere marciapiedi praticabili per i pedoni, tavolini e dehors sistemati con criterio all’esterno di bar, locali e ristoranti arriverà solamente in estate inoltrata: a luglio. Il Parlamento, infatti, ha prorogato fino al 30 giugno lo stato di sostanziale deregulation che si è venuto di fatto a creare con la pandemia con la cancellazione, in molti casi, della tassa per l’occupazione di suolo pubblico.

A Napoli, il problema è particolarmente avvertito. Tant’è che per molti è vissuto con animo non meno acceso rispetto a quello che suscita una movida mal gestita e che da tempo mette esercenti e residenti dei quartieri maggiormente frequentati dai ragazzi gli uni contro gli altri.
 

Per farsi trovare pronti all’appuntamento di luglio, quindi, già prima di nominare una consulta e un garante della notte, l’amministrazione Manfredi si sta muovendo con l’assessore al turismo e al commercio Teresa Armato che già ha cominciato a mettere le parti in causa attorno allo stesso tavolo tenuto conto che tavolino-selvaggio, in questi mesi, è andato ad impattare anche in zone di assoluto pregio storico-architettonico. E non è stato raro, soprattutto lungo le viuzze del centro storico, inciampare addosso a chi era ‘comodamente seduto’ a un tavolino per chi era col naso all’insù ad ammirare strade, piazze e monumenti di Napoli. 

Fatto sta che il 31 marzo non sarà il giorno della liberazione per chi vive questa condizione, in una città di per sè già assai poco amica dei pedoni.
 
E c’è chi, nella città non meno litigiosa di quella dei guelfi e dei ghibellini, ha già trovato il suo campo.
 
Flavia Sorrentino del Movimento 5 Stelle, ad esempio: la vicepresidente del consiglio comunale spinge affinchè si arrivi a una situazione tale per i gestori dei locali da programmare assunzioni “stabili”.
 

Per questo, la proroga (della proroga: tavolino-selvaggio sarebbe dovuto terminare già ad inizio 2022) la giudica una “boccata d’ossigeno fondamentale per migliaia di attività cittadine che lentamente stanno ripartendo dopo le restrizioni patite a causa delle norme di contrasto al contagio da Covid-19”.

“La palla – scrive in un post su Facebook – passa ora all’amministrazione comunale che dovrà completare, in raccordo con il Dipartimento di Architettura, la Camera di Commercio e la Soprintendenza, le linee guida per coniugare la vocazione storica e architettonica di Napoli con strutture decorose ed omogenee per servire i clienti all’esterno”.

“E’ questa l’unica strada per consentire da un lato a cittadini e turisti di godere delle bellezze della nostra città senza rinunciare al ristoro all’aperto, e dall’altro di rilasciare agli imprenditori autorizzazioni pluriennali per ammortizzare gli investimenti e creare posti di lavoro stabili”.

“Vigilerò in consiglio comunale – conclude la Sorrentino affinchè tutto ciò venga portato a termine nel più breve tempo possibile”.