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Paolo Calabresi, Valerio Aprea, Bruno Tràmice, Ettore Nigro e Cecilia Lupoli. Sono alcuni dei protagonisti di due spettacoli in scena tra martedì 20 e mercoledì 21 (con tanto di repliche) presso i teatri NuovoLa Giostra. 

Mercoledì 21 febbraio 2018, Teatro Nuovo di Napoli

Qui e Ora di Mattia Torre

Il feroce umorismo dell’autore e regista capitolino diviene unico strumento

possibile per raccontare un’Italia cinica ed egoista, senza alcun moralismo

 

Non c’è niente di assurdo nello spietato ritratto della periferia romana, dove tutto è tragicamente realistico, disegnato in Qui e ora, spettacolo scritto e diretto da Mattia Torre, che arriverà, mercoledì 21 febbraio 2018 alle ore 21.00 (in replica fino a domenica 25) sul palcoscenico del Teatro Nuovo di Napoli, presentato da Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo.

Sullo sfondo, l’Italia del 2 giugno, con le Frecce Tricolore in cielo e in l’inferno umano in terra, il feroce umorismo di Mattia Torre diviene strumento per raccontare un’Italia cinica ed egoista, in cui gli interpreti Paolo Calabresi e Valerio Aprea sono “calati” in un gioco al massacro.

Due scooter si scontrano in una desolata strada nella campagna romana. I guidatori contrapposti l’uno all’altro, i caschi come elmetti da prima guerra mondiale, liberano la scrittura di Mattia Torre, che scava, con Qui e Ora, una trincea metropolitana. 

Il prolungato ritardo nei soccorsi genera un dialogo forzato tra i due uomini che nulla hanno in comune, e che, inizialmente, sembrano avere ruoli ben definiti, l’uno vittima e l’altro carnefice. A lungo andare, forse a causa delle provocazioni e della cattiveria gratuita che uno riversa sull’altro, o di un’aggressività latente generalizzata scaturita dal cinismo e dal senso di lotta dell’Italia di oggi, i ruoli si invertono, lasciando gli spettatori senza una possibile soluzione della realtà.

“Nel loro scontro – spiega il regista – si esprime il cinismo e il senso di lotta dell’Italia odierna, questo Paese sempre idealmente a un passo dalla guerra civile, in cui la cattiva amministrazione finisce per generare sfiducia non solo dei cittadini verso le istituzioni, ma anche tra gli stessi cittadini, in un clima sempre più teso e violento, che trova il suo apice nella grande città”.

In una situazione surreale ma neanche troppo, attraverso l’esasperazione del paradosso e il cinismo spassoso dell’humour nero, la satira di Qui e Ora gioca sulle assurdità della vita moderna.

Una gamba rotta o una botta in testa non riescono ad affievolire l’aggressività da giungla urbana, l’ostinazione ad averla vinta sul nemico vero o presunto, mentre una sinistra nota di follia serpeggia fra i protagonisti.

Qui e Ora rappresenta uno spaccato fedele (ma tragicomico) della società italiana. Una società sgradevole, arrabbiata, ottusa, come dimostrano i suoi personaggi, pronti a offrire il peggio di sé anche dopo un incidente.

Martedì 20 febbraio 2018, Teatro La giostra/Speranzella81 di Napoli

Tiny Dynamite di Abi Morgan

Bruno Tràmice porta in scena, in prima assoluta nello spazio dei Quartieri Spagnoli,

il testo della drammaturga britannica, sceneggiatrice del premiato film The Iron Lady

 

“Volevo scrivere una storia d’amore. Volevo scrivere un gioco con un senso di movimento in esso”. E’ quello che ha dichiarato la drammaturga Abi Morgan a commento del suo testo Tiny Dynamite, che Bruno Tràmice porta in scena, in prima teatrale assoluta, martedì 20 febbraio 2018 alle ore 20.30 (in replica fino a domenica 25), al Teatro La giostra/Speranzella81 di Napoli.

Presentato da Fondazione Teatro di Napoli, Tiny Dynamite è la storia di Lucien e Anthony, due bambini legati dallo stesso destino, due amici fraterni, due uomini che amano la stessa donna, personaggi interpretati, oltre allo stesso Tràmice, da Ettore Nigro e Cecilia Lupoli.

Anthony “il fulminato”, Lucien “il timido” e la giovane Madeleine, drammaturgicamente usati come pedine, sono tre anime di un triangolo amoroso che si mettono in “gioco” e svelano i propri sentimenti, tormenti, debolezze, rimpianti, dubbi, con l’entusiasmo di chi percepisce che qualcosa di bello sta per accadere, forse un miracolo. 

Durante una calda estate trascorsa vicino al lago, come d’incanto, i due protagonisti danno senso alle loro vite. Comprendono che per vivere bisogna rischiare di morire e per amare bisogna rischiare di perdere.

Anthony aveva sei anni quando, per sfidare la sorte, è stato colpito da un fulmine, ed è convinto che, indossando stivali di gomma per tutta la vita, non si avvertirà mai il crepitio di energia elettrica nel cuore. Lucien, invece, è chiuso nel suo mondo, non ha il coraggio di vivere davvero.

“La scrittura scarna e mai scontata dell’autrice – chiarisce il regista – rende questo gioco intrigante, riuscendo a creare un limbo di sentimenti, sguardi, silenzi che, sostituendosi alle parole, diventano eclatante specchio della quotidianità. Questo spettacolo parla a chi, per diverse circostanze, ha smesso di credere che la vita possa continuamente sorprendere, emozionare e trasformare piccoli accadimenti in veri miracoli”.

Quando erano più giovani Anthony e Lucien si sono innamorati della stessa donna che, a distanza di anni, si è lanciata da un ponte proprio davanti ai loro occhi. Questo tragico avvenimento ha segnato l’esistenza di entrambi.

Lucien è convinto che tutto abbia una causa e un effetto, mentre Anthony crede che a volte le cose accadono e basta, e bisogna accettarle. Può un fulmine colpire due volte? Evidentemente sì.

Infatti, Anthony e Lucien incontrano Madeleine e se ne innamorano. Tentano entrambi di conquistarla ma sarà lei a scegliere, e per uno dei due amici nulla sarà più come prima.